Sguanci da Italia Viva a Forza Italia: “Mi dimetto”. Tegola per Giani e la maggioranza Pd

Il consigliere regionale era diventato presidente del Q1 quando militava ancora nelle file dei dem

Antonio Tajani, Maurizio Sguanci e Marco Stella

Antonio Tajani, Maurizio Sguanci e Marco Stella

Firenze, 2 agosto 2023 – Tegola di mezza estate per la maggioranza Pd e per il presidente della regione Toscana Eugenio Giani. Il consigliere regionale di Italia Viva Maurizio Sguanci ha lasciato il versante renziano per approdare a Forza Italia. Ad annunciarlo è lo stesso partito guidato da Antonio Tajani, che in un tweet fa sapere: "Benvenuto in Forza Italia al consigliere regionale Maurizio Sguanci. Siamo felici che abbia scelto di aderire al nostro modello di buongoverno, per la crescita ed il lavoro”.

"Sarò sincero e sintetico. Non è stata una scelta utilitaristica. Non mi è stato promesso niente. Ero presidente del quartiere – dice Sguanci – e domani mi dimetto. Sedevo nei banchi della maggioranza e da domani siederò all'opposizione. È stata una scelta di campo".

Il Quartiere 1 sarà dunque commissariato da Palazzo Vecchio. Sarà il sindaco Dario Nardella a nominare, con un'ordinanza, una figura in grado di portare il Quartiere fino alle elezioni 2024. Col Q1 commissariato decadrà anche l'attuale Consiglio di Quartiere che viene sciolto.

Il governatore Giani si è detto “molto sorpreso” dal passaggio di Sguanci “perché – ha sottolineato il presidente della regione – proprio in occasione del piano regionale di sviluppo, quindi la scorsa settimana, avevo avuto con lui una lunga chiacchierata e non solo mi confermava la fiducia, ma mi esprimeva forte apprezzamento per il lavoro della giunta”."Avrò modo di chiarirmi nuovamente, di parlarci”, ha aggiunto Giani a margine di una conferenza stampa su Firenze Fiera, osservando che “una cosa sono le idealità nazionali, e un'altra cosa il piano regionale, dove mi aspetto da Sguanci quella correttezza con la lista che lo ha eletto, e che è una lista che mi sosteneva, per l'appunto con uno Sguanci che nei miei confronti si è sempre espresso positivamente”. Secondo il governatore toscano, dietro il cambio di casacca del consigliere regionale, non c'è alcuna manovra del leader di Iv Matteo Renzi. “Non penso, non è nelle caratteristiche di Renzi questo genere di manovre politiche”, ha detto, rispondendo alle domande dei cronisti.

Intanto il Pd nelle cui file militava Sguanci ancor prima di approdare in Iv, aveva annunciato una mozione di sfiducia nei suoi confronti. “Lo spettacolo messo in scena oggi dal presidente del Quartiere 1, Maurizio Sguanci, è quanto di peggio ci si possa aspettare dalla politica e da chi ha ricevuto consensi e fiducia dagli elettori di centrosinistra per amministrare un quartiere importante della nostra città. Il Pd fiorentino, di concerto con gli altri gruppi di maggioranza, presenterà una doverosa ed inevitabile mozione di sfiducia, la cui responsabilità ricade esclusivamente sulla scelta inqualificabile di Sguanci”. Queste le parole del segretario Pd fiorentino Andrea Ceccarelli e il capogruppo Pd al Q1 Edoardo Amato, poi la notizia delle dimissioni in arrivo. "Leggiamo del suo successivo annuncio di dimissioni, certo è che il Pd ha tutti i numeri dalla sua parte per una doverosa mozione di sfiducia, atto per noi imprescindibile considerando il comportamento inaccettabile di un presidente di quartiere eletto con i voti e la fiducia del centrosinistra. Questa la posizione del Pd, netta e chiara, a prescindere da quello che deciderà di fare Sguanci", è stata la controreplica.

Furiosi gli altri presidenti di quartiere: “Essere eletti presidenti di Quartiere, direttamente dai cittadini, rappresenta una grandissima responsabilità, un impegno quotidiano che deve essere portato avanti con grande serietà, oltre che un onore, un piacere e la soddisfazione di raggiungere risultati utili per le comunità e il territorio. Siamo indignati per la scelta del collega Sguanci, fatta in solitudine ma con gravi ripercussioni sulla collettività, sul funzionamento della nostra istituzione del decentramento fiorentino, strumento di democrazia di prossimità. La sua scelta ha infatti messo in gioco la sopravvivenza di tutto il Consiglio di Quartiere 1 per l'ultimo fondamentale anno di lavoro di questo mandato amministrativo”, scrivono in un documento congiunto i presidenti di Quartiere a Firenze, Michele Pierguidi (Quartiere 2), Serena Perini (Q3), Mirko Dormentoni (Q4) e Cristiano Balli (Q5).