LUIGI CAROPPO
Politica

Europee e Comunali Pd, corsa ai candidati. Ipotesi civico a Firenze. Mazzeo, veleni dem

"Basta errori come di recente, non scelgano in quattro in una stanza", tuona il presidente del consiglio toscano in lizza con Matteo Biffoni. Ulteriore tensione tra Italia Viva e Nardella dopo l’incontro con Calenda

Sara Funaro

Sara Funaro

Firenze, 4 ottobre 2023 – Non c’è pace nel Pd toscano: congeli una questione, se ne apre subito un’altra. La campagna elettorale, anche a otto mesi dal voto amministrativo ed europeo, è in pieno fermento.

Seggiole e poltrone, c’è continuo movimento tra i dem. C’è chi sente scivolare via il posto e chi vuole conquistare spazio. Così giorno dopo giorno. E a nulla vale il pugno di ferro che il segretario toscano Emiliano Fossi ha voluto battere sul tavolo per far capire che il percorso è un altro, diverso.

Che guarda ai temi e alle alleanze prima e alle persone, da candidare, poi. Niente da fare. Le tensioni si moltiplicano. Tutti contro tutti? Quasi, in cerca di un posto al sole per sé o per chi lo rappresenta. In ballo le candidature per Firenze e Prato (a Livorno e a Empoli i giochi sembrano fatti con Salvetti bis e con Lorenzo Cei in pole position). E quelle per il parlamento europeo.

A Firenze il totonomi ha quotazioni giornaliere, nemmeno settimanali, tanto sono le fibrillazioni quotidiane. Le ultime indicazioni nel gioco dell’oca politico, alla ricerca del candidato che possa andare bene a più partiti possibili nel centrosinistra ("perché io voglio vincere" ripete Fossi), optano per un ritorno, in grande stile, del candidato civico.

Opzione che deriva dagli ultimi veleni: Italia Viva non ha gradito l’iniziativa del sindaco di Firenze che ha invitato Calenda alla casa del popolo facendo sprofondare il rapporto Renzi-Nardella in una voragine carsica.

Il governatore Giani ha cercato di mediare, ma il rapporto è ormai scaduto. Renzi non vuole il candidato nardelliano (Sara Funaro) e minaccia di far scendere in campo per Iv Stefania Saccardi, campionessa di preferenze, per Palazzo Vecchio.

Monia Monni, assessora all’ambiente della Toscana, ha portato a casa il risultato del piano rifiuti approvato in consiglio e resta alla finestra. Ma spunta la terza via, perché Giani sogna di mettere tutti intorno al tavolo del centrosinistra (dalla sinistra a Iv, come la sua maggioranza) e Fossi vuole vincere per forza a Firenze e a Prato, possibilmente.

Terza via fa rima con candidato civico: nuovi contatti in corso con il mondo accademico e con quello dell’impresa.

E c’è piena fibrillazione sul fronte dell’europarlamento. Qui, in lizza, c’è Nardella di sicuro (ha ulteriormente rafforzato la sua visione continentale con l’ultima assise con i grandi sindaci, a partire dalla parigina Anne Hidalgo).

E poi? Antonio Mazzeo, presidente del consiglio regionale toscano, era dato in prima fila. Poi, nel fine settimana, quotazioni in rialzo per Matteo Biffoni, sindaco di Prato, che chiude il mandato e si lascia lusingare dalla candidatura. Apriti cielo, già i posti sono pochi e le certezze meno (il collegio è maxi con Lazio, Marche, Umbria e Toscana).

Mazzeo ha messo da parte l’aplomb e ha tuonato. "Faccio solo un appello al mio partito: non facciamo come si è fatto in queste settimane, la discussione deve avvenire nei luoghi deputati per le scelte, in particolare nella direzione regionale. Non scelgano in quattro chiusi in una stanza". Basta errori, dice in riferimento al dibattitto interno mancato sul piano rifiuti, "altrimenti si rischia davvero che il Pd toscano non abbia una rappresentanza a livello europeo".