Firenze, 28 gennaio 2023 - Un mese tutto d’un fiato. La Toscana del partitone (ancora primo anche se di poco dopo le ultime elezioni politiche) si ritrova a giocare una sfida nella sfida. Bonaccini contro Schlein vuol dire anche Mercanti (Valentina) contro Fossi (Emiliano).
Perché in regione il popolo del Pd (iscritti e simpatizzanti, elettori della prima e ultim’ora) è chiamato ad esprimersi su due partite legate a triplo filo: le primarie per il Nazareno e le primarie per la segreteria toscana. Ieri alle 18 l’ufficializzazione delle candidature in via Forlanini a Ponte di Mezzo a Firenze ha messo un punto fermo a trattative, veti, autocandidature, bis negati, sorprese al fotofinish o quasi.
Insomma il Pd regala sempre emozioni a se stesso e ai suoi, non lascia mai senza picchi l’elettrocardiogramma della politica.
Finite le polemiche, ora si pensa alla campagna elettorale lunga un mese? Giammai. I veleni sono sempre in pista perché le trattative tra area Bonaccini e area Schlein lasciano strascichi. Il candidato unitario non c’è stato. Tutti lo volevano? Marco Furfaro, portavoce nazionale della mozione Schlein dice di no: «Ci siamo negati ad accordi di potere e a offerte a tavolino. Chiedevamo discontinuità politica. Perché il tema non è un gruppo dirigente, ma lo sguardo sulla Toscana. Ci è stato risposto che l’unica disponibilità era discutere su nomi che non venivano dalla nostra mozione».
Come dire: ci sono stati presentati nomi improponibili o quasi. «La politica è una cosa nobile, continueremo nel confronto civile, ma è inaccettabile che una parte si ritenga migliore di un’altra nel proporre un candidato di sintesi». Di tutt’altro avviso gli esponenti della mozione Bonaccini, in prima fila il presidente della Toscana Eugenio Giani e il portavoce toscano dell’area del governatore emilianoromagnolo Antonio Mazzeo: fatti tutti gli sforzi per un nome comune, offerto un ventaglio di esponenti con caratteristiche trasversali. Ora si guarda avanti, ma il clima è rovente.
E fioccano le previsioni: la sfida Bonaccini-Schlein in Toscana non è proprio scontata. Anche in questo caso l’esito sarà determinato nell’area della Toscana centrale dove c’è la maggioranza degli iscritti e la mobilitazione maggiore. E tra Mercanti-Fossi? «Quelli della Schlein sono divisi anche se non lo fanno vedere» dicono i bonacciniani. «Mercanti? Dovrà macinare chilometri per farsi conoscere» replicano dalla sinistra dem. Oggi a Livorno intanto si tiene l’assemblea ‘Il dovere di ricominciare’ degli iscritti ad Articolo 1 che non si riconoscono nella linea di convergenza con il Pd. Ma questa è un’altra storia.