LUIGI CAROPPO
Politica

Toscana, fibrillazioni Pd. Giani lancia Monni ma c’è il fronte primarie. Multiutility, è bagarre

Si accende la corsa per i candidati a Firenze e Prato (ma anche Fiesole). Il governatore benedice la sua assessora per Palazzo Vecchio Sul nome i dem si spaccano

Nardella e Bonaccini

Nardella e Bonaccini

Firenze, 12 settembre 2023 – C’è chi dice che l’accordo c’è già e che bisogna ora far ’sintesi’ per far accettare a tutti il percorso. Non riguarda solo Monia Monni, assessora regionale all’Ambiente e alla Protezione civile della Toscana, ma anche Serena Spinelli, assessora regionale al Sociale. Due membri della giunta toscana che potrebbero lasciare l’incarico nel 2024 per altre mansioni di rilievo secondo il progetto tra Eugenio Giani (governatore della Toscana) ed Emiliano Fossi (segretario Pd della Toscana).

Monni sarebbe la candidata ideale dem per Palazzo Vecchio, quale probabile successore di Nardella, mentre Spinelli potrebbe, rientrata nel Pd, essere la candidata per il Comune di Fiesole.

Nel risiko delle poltrone entrerebbe un’altra figura di spicco della politica cittadina fiorentina: l’assessora fiorentina Sara Funaro che il sindaco Nardella pensava essere la candidata ideale a cui lasciare il testimone.

Per lei, secondo il patto Giani-Fossi, potrebbero aprirsi le porte della giunta toscana: sarebbe dal ’24 la nuova assessora della squadra che chiude il mandato l’anno successivo; una sorta di ’compensazione’ per il fronte nardelliano dopo la freccia messa da Monni per il sorpasso.

«L’attestato di stima di Giani mi fa piacere – ha detto l’assessora Monni al tg di Rtv 38 –. Se lui che ama Firenze m’immagina alla guida della sua città.... Ma non ho padrini, sono allergica alle benedizioni, sono donna di popolo".

E ancora sottolineando che le decisioni le fa il partito trovando la ’sintesi’ necessaria, ha detto: "Lo strumento primarie non deve far paura, ma arriva in fondo". E su Firenze ha sottolineato che bisogna discutere del progetto "che si vuole dare alla città". Insomma non si è tirata indietro.

L’accelerazione dem di fine estate non è piaciuta a molti a partire dal Pd fiorentino. Critiche sono arrivate dal fronte nardelliano e da altri potenziali candidati come l’ex parlamentare riformista Rosa Maria Di Giorgi e da altri esponenti movimentisti come l’ex assessora comunale fiorentina Cecilia Del Re. Sotto traccia, finora nel parterre dei candidabili, c’è anche Simona Bonafé, ex segretaria dem toscana, vicecapogruppo alla Camera.

Il sindaco Nardella non ha gradito la svolta improvvisa, nel modo e nel contenuto, e ha richiamato il suo partito alla condivisione prima sui programmi, sui compagni di viaggio e poi sui nomi. "Il percorso va fatto in tempi rapidi" ha ripetuto.

"Sono settimane che si lanciano nomi sui giornali, ma le candidature si scelgono secondo percorsi trasparenti e corretti che riguardano la partecipazione democratica del nostro partito. Di nomi ne sono usciti tanti e probabilmente ne usciremo altri".

E le primarie? "Se ci sono le condizioni per arrivare a una candidatura che sia largamente condivisa, ben venga. Se non ci fossero, le primarie sono sempre uno strumento da tenere in considerazione. Non sono né un tabù né un principio assoluto".

Nardella ieri si è sentito col segretario Fossi che ha cercato di rimettere il discorso candidati in carreggiata. Prima il programma e poi il candidato, ha ripetuto per tutto il giorno "con il protagonismo del nuovo gruppo dirigente", ha detto a Lady Radio. I nomi circolati? "Sono tutti nomi di persone di grande valore".

Intanto il treno Monni è già partito e c’è chi tratteggia i prossimi passi. Primo: deve fare "una bella figura" con il piano rifiuti che approda in consiglio regionale tra pochi giorni. Secondo: deve essere "fiorentinizzata" il più possibile, "va fatta conoscere a popolo e salotti".

Su Fiesole, altro comune al voto nel ’24, che guarda dall’alto Firenze, ipotesi Spinelli, ma che lei scarta decisamente. Il dopo sindaca Ravoni promette scintille: a Fiesole sono pronte liste civiche (Francesco Selvi più volte chiamato in causa si è tirato fuori) con ritorni in campo di ex amministratori. Sul risiko delle poltrone, da Palazzo Vecchio non vogliono sentire parlare di un possibile passaggio di Sara Funaro nella giunta regionale. Ed è proprio il sindaco a non prendere in considerazione questa ’compensazione’.

Nella giornata caotica del Pd è scoppiato anche il caso Multiutility dopo le affermazioni dell’ad Alberto Irace sulla quotazione in borsa del colosso dei servizi pubblici ("Non può essere una questione ideologica" ha detto al Corriere fiorentino).

Immediata la reazione del vertice dem toscano con il segretario Fossi che l’ha definita "una accelerazione inopportuna" in questa fase in cui il dibattito è particolarmente vivace. Anche Nardella, uno dei paladini della Multiutility insieme ai sindaci di Prato Biffoni e di Empoli Barnini, non è stato "entusiasta" delle affermazioni del manager. Tanto che lui e Fossi, tra pochi giorni, terranno un’assemblea con tutti i sindaci dell’area che ha detto sì alla Multiutility per parlare "dell’eventuale" quotazione in borsa.