Firenze, 15 giugno 2024 – Il campo largo del centrosinistra allora esiste.
Marco Furfaro, deputato toscano e braccio destro di Elly Schlein, prima Todde in Sardegna e ora Bugetti a Prato, lo dimostrano?
"Sono vittorie che dimostrano che quando c’è un progetto politico appassionante per il proprio territorio, alleanza larghe a supportarlo e candidate competenti a rappresentarlo, il centrosinistra torna a vincere. Alle persone poco importa delle formule e dei posizionamenti politicisti, chiedono unità e risposte nette dalla politica. Con Todde e Bugetti abbiamo fatto questo: abbiamo messo al centro Sardegna e Prato, lasciando al rumore di fondo chi voleva mettere veti".
Quindi dopo qualche passo falso, andate avanti con l’alleanza verso il Movimento 5 Stelle?
"Abbiamo una destra che inneggia alla X Mas e dice che è peggio cantare Bella ciao. Nel giorno della strage di Forno dove nazisti e X Mas uccisero 68 civili e portarono 51 persone nei campi di concentramento. Andremo avanti con il Movimento 5 Stelle e con tutti coloro che capiscono che l’Italia si merita di più di un manipolo di nostalgici al servizio di rendite e potenti, ma un nuovo sogno di diritti e opportunità".
La capogruppo in Regione del M5S Galletti ha detto ok solo se al tavolo tutti si siedono con pari dignità
"E ci mancherebbe. I progetti politici si costruiscono con umiltà e ascolto degli altri. Chiunque sia pronto a discutere di sanità pubblica, lotta al lavoro povero, economia circolare, creazioni di posti di lavoro, è il benvenuto. L’avversario è la destra. Non capirlo non è un dispetto al Pd, ma a chi ogni sera va a dormire con l’ansia di non sapere se il giorno dopo avrà un lavoro, un pasto da dare ai propri figli, un domani sereno".
Ma il Pd vuol essere partito locomotiva con gli altri dietro...
"Il Pd vuole costruire un progetto per l’Italia. Ci interessa cambiare la vita della gente, non prendere un punto in più dei nostri alleati. Noi vogliamo recuperare voti alla destra e riportare al voto le persone. Abbiamo a cuore l’Italia e la Toscana, non la percentuale che prendiamo alle elezioni".
Bugetti, prima donna sindaca a Prato. Vittoria al primo turno. Un capolavoro pesando alle liti che hanno preceduto la scelta…
"Con il segretario pratese Biagioni avevamo il compito di arrivare a una sintesi dentro un quadro di grandi potenzialità ma frastagliato. Sapevamo di dover valorizzare il lavoro di Biffoni e della giunta, un partito giovane e radicato, allargare le alleanze e costruire un nuovo progetto. Bugetti rappresenta la sintesi. La vittoria è arrivata grazie a questa alchimia: nessun litigio, tutti in campo, ascolto e proposte alla città. Prato è diventata un modello nazionale".
Giani-Tomasi. È la sfida per la Regione nel ’25? Confermate il bis del presidente Giani, risultato tra i cinque governatori più apprezzati?
"La destra discute di nomi, noi vogliamo rilanciare il progetto politico di una Toscana che non lascia indietro nessuno. Vogliamo fare della Toscana il prototipo dell’Italia che verrà dopo Meloni".
Il governatore ha dimostrato che nel campo largo ci sta dentro anche Italia Viva.
"C’è un Paese fragile, impaurito, in balia di diseguaglianze sempre più crescenti. La ferocia del governo sui più deboli è impressionante, non capirlo è da privilegiati che giocano alla politica e per se stessi, non da politici che dovrebbero essere all’altezza del momento che viviamo. Mettiamo l’Italia al centro, basta con l’ego di politici che portano al disastro le proprie forze politiche perché incapaci di controllarsi. Le alleanze sono aperte a chi vuole parlare di politica e non di poltrone, noi non mettiamo veti e non intendiamo più subirne".
A Firenze Saccardi indica il suo voto per Funaro, Iv no. Che valutazione dà?
"I fiorentini sapranno scegliere da soli da che parte stare nelle urne. Su Italia Viva, è semplice: capisco la delusione elettorale, ma se a una settimana dalla elezioni non riesci a scegliere tra una coalizione di centrosinistra e una destra che inneggia alla X Mas, significa che c’è un problema valoriale gigantesco. Che Saccardi voti Funaro e non per la destra mi pare il minimo, mi sarei aspettato lo dicesse un minuto dopo l’esito del voto. Ma io sono di figlio di un altro tempo, quello che ama molto poco la tattica e tanto la buona politica".