Toscana, 10 marzo 2021 - Sarà perché molti consiglieri regionali del Pd hanno visto i sondaggi che danno il partito al quarto posto (dopo Lega, M5Stelle e Fratelli d'Italia), sarà perché la segretaria toscana dem Simona Bonafè aveva detto di non porre la sfiducia al capogruppo Pd in consiglio regionale Vincenzo Ceccarelli, fatto sta che il faccia a faccia si è concluso a Palazzo Panciatichi una tregua, più o meno armata, in attesa di sabato e domenica al Nazareno dove è in programma l'assemblea nazionale del Pd. «Un incontro positivo e franco, nel quale ognuno ha espresso la sua posizione e tutti abbiamo convenuto di andare avanti con serietà, rispetto, volontà di parlare uniti ai cittadini toscani e ai tanti elettori»» ha sintetizzato il vicecapogruppo dei dem in Regione Toscana e coordinatore della segreteria regionale del Pd Massimiliano Pescini, al termine della riunione del gruppo consiliare. Un vertice particolarmente caldeggiato da una parte degli esponenti Pd a seguito delle esternazioni del capogruppo, Vincenzo Ceccarelli, contro il deputato Luca Lotti ("Pensano solo al potere e alle liste per le prossime politiche" aveva detto in un web dibattito). «In questa situazione drammatica- aggiunge Pescini- siamo chiamati a uno sforzo ulteriore dai cittadini, a costruire azioni concrete. Non si annullano le diversità, ma si considerano una ricchezza. Ora al lavoro per la Toscana e per il Pd». Ma non sono state rose e fiori alla riunione. A Ceccarelli è stata chiesto di unire più che dividere proprio per il suo ruolo, tutti hanno convenuto che non si può indebolire maggioranza e forza della giunta Giani.. Alla fine ha sottolineato il capogruppo Ceccarelli: «Non sono tra quelli che dice che il Pd va depurato degli ex renziani... Anche perché rimarremo in pochi». La tenuta del gruppo del Pd dopo la riunione di ieri, ma anche di tutta la maggioranza regionale toscana, si vedrà molto presto. Entro marzo, secondo quanto richiesto anche dal presidente della Toscana Eugenio Giani, sarà portata in consiglio regionale la proposta di modifica dello Statuto regionale per varare il nono assessore e due sottosegretari. Il capogruppo del Pd Vincenzo Ceccarelli nei prossimi giorni coordinerà una riunione di maggioranza con Pd, Italia Viva (e probabilmente con Sinistra civica ecologista) per discutere della questione. Italia Viva, attraverso il vicepresidente del consiglio regionale Stefano Scaramelli fa sapere che tuttora il varo del nono assessore e dei sottosegretari «non è ritenuto una priorità». Stamani riflettori puntati in consiglio regionale sul voto di una risoluzione del Movimento 5stelle che intende condannare la visita di Renzi in Arabia Saudita. Un messaggio chiaro al Pd toscano è arrivato anche dal presidente del consiglio toscano Antonio Mazzeo. L'esponente del Pd (in Base riformista) ha sottolineato: "Lo stesso ragionamento che ho fatto sul livello nazionale vale sul livello locale: questa immagine che stiamo dando di una lotta di potere stona con il tempo che stiamo vivendo - ha detto rispondendo ai giornalisti a proposito delle tensioni interne al Pd regionale fra le varie componenti. «La scelta del presidente Giani - ha sottolineato - è avvenuta a larga maggioranza degli organismi del nostro partito e il punto è proprio lì: come noi sosteniamo l'azione di Eugenio Giani, questa giunta che è rappresentativa di tutte le sensibilità all'interno del nostro del nostro partito, e come noi possiamo dare risposte ai cittadini». Mazzeo inoltre ha sottolineato guardando al futuro prossimo: «Abbiamo iniziato la nostra azione di governo, e io sono molto orgoglioso dei risultati che ha raggiunto la Toscana dal punto di vista sanitario. Penso che dobbiamo lavorare per portare qui le risorse per i progetti del Recovery Fund, tutto il resto lo derubricherei a qualcosa di molto secondario. In questi giorni non c'è stata una email, e dico una, di cittadini della Toscana che mi chiedesse di tutto questo, quindi chiudiamo questa fase, cerchiamo di superarla e mettiamoci ancora al lavoro per le cittadine e i cittadini della Toscana».
PoliticaCeccarelli e gli ex renziani. Nel Pd toscano è tregua 'armata'