LUIGI CAROPPO
Politica

Dem toscani nel caos. Non c’è il nome unitario: si va verso le primarie

Nessuna intesa tra le aree di Bonaccini e di Schlein, si va al confronto Salgono le quotazioni di Pescini da una parte e di Fossi dall’altra

Primarie Pd

Firenze, 24 gennaio 2023 - Non c’è stata mai una seria ipotesi di accordo tra i sostenitori di Bonaccini e quelli di Schlein. E così il Pd della Toscana mette definitivamente da parte la bella figura che avrebbe potuto fare trovando un candidato unitario come evidente simbolo di sinergia di intenti quanto mai necessaria nella fase di rifondazione. Salvo colpi di scena delle ultime ore si andrà alle primarie regionali.

Il gruppo di Elly Schlein chiede novità evidenti nel segno della discontinuità, il gruppo di Bonaccini, non proprio compatto al suo interno, ha messo a punto una rosa di nomi. C’è stato contatto, più volte, tra riformisti e sinistra, ma la scintilla non è mai scattata. Primarie quindi, con presentazione delle candidature entro le 18 del 27 gennaio. L’ultima carta da giocare, ma proprio al fotofinish, potrebbe essere quella di Stefano Ciuoffo, assessore della giunta regionale di Eugenio Giani, che ha fatto conoscere le sue simpatie per Schlein ma da sempre è riformista. Politico e amministratore esperto vicino ad Antonello Giacomelli. Sarà presentata anche questa possibilità come sintesi tra le due aree (Ciuoffo dovrebbe dimettersi da statuto), ma la partita sembra davvero in salita.

Oggi la componente schleneniana si ritrova in assemblea on line con iscritti e simpatizzanti: sarà chiaro il mancato accordo, "prima di tutto si parlerà della nostra idea di partito", ribadiscono e inevitabilmente si finirà sui nomi da mettere in pista. Due su tutti: l’ex sindaco di Campi Bisenzio, adesso deputato, Emiliano Fossi e il consigliere regionale toscano Marco Niccolai, pistoiese. Guidano la truppa delle donne e degli uomini di Elly, Marco Furfaro, portavoce nazionale, e Iacopo Melio, portavoce toscano.

Il fronte che sostiene Stefano Bonaccini sorride di fronte ai sondaggi nazionali che danno il presidente emilianoromagnolo in netto vantaggio. Sorride meno per il resto: in Toscana la forbice non è così netta tra i due principali sfidanti per il Nazareno e poi c’è il clima interno che non è proprio sereno. La segretaria uscente Simona Bonafè, secondo la strategia organizzativa di Bonaccini, dovrebbe avere un ruolo di rilievo nel prossimo

gruppo dirigente (è già vicepresidente del gruppo dem alla Camera). Poteva ricandidarsi, ma veti incrociati nell’area bonacciniana l’hanno portata a fare altre scelte. In pole position c’è un suo fedelissimo come Massimiliano Pescini, ex sindaco di San Casciano, consigliere regionale Pd, membro della segreteria dem toscana dal 2018. Nome che gode anche dell’appoggio del governatore Giani.

Crescono le quotazioni anche dell’ex sindaco di Castelnuovo Garfagnana ed ex presidente della Provincia di Lucca Andrea Tagliasacchi. Chi lo conosce sa che potrebbe essere il volto nuovo adatto, chi gli rema contro mette in risalto la sua visibilità limitata, finora. Sandra Scarpellini, sindaca di Castagnato Carducci e presidente della Provincia di Livorno, ha ringraziato i suoi sostenitori, ma preferisce rimanere sul territorio. Qualche chance resta per Benedetta Squittieri, assessora della giunta pratese di Matteo Biffoni. Lo scenario si chiude con Andrea Marcucci, già capogruppo al Senato del Pd, sconfitto alle ultime elezioni politiche (Senato, Livorno-Pisa-Viareggio). C’è chi dice che stia raccogliendo le firme (ne servono tra 300 e 600) per candidarsi, ma non ci sono conferme. "Più un’azione di disturbo contro la segretaria uscente che una vera scesa in campo", dicono gli ultimi veleni in casa Pd.