Firenze, 3 giugno 2016 - "Venduto". Quanta noia in questa precampagna referendaria che continua a proiettare film già visti, dalle spacconate del premier, alle gaffe della Boschi, all’arruolamento di schiere di intellettuali contrapposti, fino all’arrivo, adesso, dell’insulto più classico. Venduto.
Quando non sai che cosa dire a uno gli dici venduto. Come all’arbitro. È accaduto a Dario Fo, che in quanto premio Nobel dovrebbe conoscere l’arte della tolleranza, quella che faceva dire a Voltaire "non condivido la tua opinione ma darei la mia vita perché tu possa esprimerla", e che invece di fronte all’endorsement di Roberto Benigni per il "sì" ha saputo solo affermare: lo ricompenseranno, è un traditore. Come gli intolleranti di ogni epoca.
Per loro non c’è un avversario ma un nemico. Berlusconi il diavolo, Renzi un tiranno. Può darsi che la riforma Renzi non sia un granché e abbia ragione l’estensore del cartello sul Lungarno con scritto "cambia i tubi non la costituzione", certo che se di qui a ottobre andremo avanti solo a colpi di insulti la noia ci sommergerà. Salvateci.