EMANUELE BALDI
Politica

Verso le elezioni regionali in Toscana, i nomi del centrodestra oltre Tomasi. Tajani: “Il candidato? Ci siamo anche noi”

Il vicepremier in tour fra Campiglia Marittima, la Versiliana e Lucca sull’investitura del sindaco di Pistoia (FdI): "Chi lo ha detto?" E cita i suoi azzurri papabili: Deborah Bergamini e Marco Stella

Il ministro Tajani a Lucca

Il ministro Tajani a Lucca

Firenze, 2 agosto 2024 – “Il candidato governatore per la Toscana? Con tutti i partiti del centrodestra uniti faremo un tavolo per trovare il nome migliore. Tutte le candidature sono da valutare".

Dalla Versiliana, tradizionale salotto chic della politica bipartisan in modalità estiva – che a queste latitudini ogni anno si (auto)misura la pressione – il vicepremier Antonio Tajani lancia un messaggio garbato e chirurgico. Attento sì, a non arroventare ulteriormente una stagione già bollente, ma al tempo stesso efficace nell’individuare, senza pronunciarlo, il destinatario.

E cioè quei Fratelli d’Italia che, forti dei massicci consensi, hanno una voglia matta di dare le carte – il jolly, non è un mistero, sarebbe Alessandro Tomasi – anche al tavolo del Granducato in vista delle Regionali 2025.

E così il leader di Forza Italia, resettando i rumors che vorrebbero il sindaco di Pistoia già virtualmente in campo per sfidare il centrosinistra, ricorda con mitezza che correttezza tra alleati vorrebbe che il candidato lo si scegliesse collegialmente, senza ordini di scuderia romani. Non è un caso che , proprio in queste ore, lo stesso vicepremier abbia espresso parole di elogio – tradotto: di nomi forti in circolazione ce ne sono anche altri... – nei confronti della vicesegretaria nazionale del partito Deborah Bergamini e del suo frontman in Toscana, il coordinatore regionale Marco Stella. Proprio quest’ultimo, secondo gli addetti ai lavori, sarebbe la figura più accreditata a sfidare il Pd ’allargato’, qualora toccasse a Forza Italia giocarsi la Toscana.

E con la Lega stavolta destinata a fare da spettatrice – al netto di improbabili primarie richieste dallo stesso Carroccio – la cortese tenzone per la scelta del candidato sembra dunque essere incanalata sulla dicotomia FdI/Forza Italia con i primi che, sottovoce, insinuano che già gli azzurri avrebbero la pancia piena (governo di Sicilia, Calabria Piemonte e Molise) con non troppi voti e i secondi che invocano di giocarsi almeno una regione del centro Italia.

Dunque Stella o, assai più indietro nel borsino dei bookmaker, il sindaco di Grosseto AntonFrancesco Vivarelli Colonna, a insidiare la pole position di Alessandro Tomasi che già, secondo alcuni, si starebbe defilando da solo non percependo più troppe possibilità di vincere con un probabile campo largo del centrosinistra e con la necessità di lasciare la sua Pistoia due anni prima della fine del secondo mandato.

Va detto però che – un po’ come avviene alla Mossa del Palio di Siena quando la Contrada entra nel momento in cui vede la rivale posizionata male – i soliti addetti ai lavori suggerirebbero una sterzata rapida del centrodestra, visto che non sono giorni facili sulla sponda politica opposta.

Primo, perché il campo largo è sì probabile (molto giocherà la forza dell’asse Conte-Schlein a Roma) ma non scontato al netto della forte opposizione fin qui fatta dai pentastellati al Pd, fermamente contrari in Regione a progetti chiave dei dem come Multiutility e sviluppo di Peretola. Secondo, perché per quanto larga l’alleanza non diventerà mai larghissima. In un’intervista a La Nazione nei giorni scorsi Irene Galletti, capogruppo in regione del Movimento 5 Stelle ha fatto intendere che se con il Pd i pentastellati in qualche modo possono anche parlare con i renziani proprio non c’è e mai ci sarà verso.

Terzo, infine, per faccende di cronaca battente, ovvero la scottante questione Fi–Pi-Li, spina dorsale (assai malconcia) non solo fisica ma anche politica della Toscana. La volontà del governatore Eugenio Giani di inserire il pedaggio per i mezzi pesanti ha irritato le sue stesse truppe in consiglio regionale, con i rispettivi bacini d’utenza territoriali. Una serie di scricchiolii a sinistra, insomma, che potrebbero indurre qualche big a destra a forzare il canape ed entrare in corsa il prima possibile.