Firenze, 16 aprile 2024 – “Un fatto gravissimo: una lettera indirizzata alle dirigenti e ai dirigenti scolastici che come assessora regionale all'Istruzione avevo firmato e chiesto da alcuni giorni all'Ufficio Scolastico Regionale (Ministero) di inviare, non solo non è stata inviata ma è finita nelle mani di Susanna Ceccardi addirittura prima che alle scuole”.
Comincia così la nota dell’assessora regionale all’istruzione, Alessandra Nardini in replica all’eurodeputata della Lega Susanna Ceccardi sulla questione del Ramadan e l’eventuale chiusura delle scuole nell’ultimo giorno del digiuno degli islamici.
“Occorre fare una precisazione – dice Nardini – La competenza sul calendario scolastico è delle Regioni, non del Ministero. È prassi consolidata che le comunicazioni alle scuole passino da USR (Ufficio scolastico regionale, ndr)e così ho chiesto accadesse anche stavolta, ma visto che la lettera non è stata inviata, pochi minuti fa l'ho fatto autonomamente data, appunto, la nostra competenza. Nel frattempo la lettera, però, è finita nelle mani di Susanna Ceccardi. Mi chiedo come sia potuto accadere, anche se non è difficile ipotizzarlo, visto cosa è accaduto pochi giorni fa con la relazione relativa all'ispezione voluta dal Ministero della Salute sul centro di Careggi che si occupa di percorsi di affermazione di genere, finita prima nelle mani degli esponenti di destra che della Regione a cui era indirizzata!
Secondo Nardini si tratta di “un fatto grave, su cui intendo chiedere approfondimenti, anzi, chiedo alla stessa Ceccardi, pubblicamente, come ha avuto la lettera. Detto questo, non ho problemi nel merito a risponderle, anzi, lo faccio molto volentieri per smascherare la sua ignoranza in tema di scuola e la sua becera propaganda attraverso cui da anni strizza l'occhio ai razzisti. La lettera che ho firmato non cambia di una virgola quello che le scuole già potevano e possono fare nelle more dell'autonomia scolastica che lei, e soprattutto il Ministro Valditara, dovrebbero conoscere e rispettare. Da sempre le scuole possono scegliere, nell'ambito della propria autonomia, alcune ulteriori giornate di sospensione delle lezioni rispetto al calendario scolastico varato dalla Regioni, che sono i soggetti competenti su questo. Mi sembra persino incredibile che da giorni si discuta di quanto accaduto a Pioltello: in una scuola dove ci sono tante ragazze e tanti ragazzi che, con le loro famiglie, celebrano la propria festa religiosa, si decide di sospendere le lezioni, anche per evitare di doverle comunque recuperare successivamente a causa delle numerose assenze. Partiamo dunque dalla parte della mia lettera tanto contestata, cito testualmente: "Nell’ambito della loro autonomia, i singoli istituti scolastici possono quindi, come di consueto, prevedere ulteriori e facoltative giornate di sospensione delle attività didattiche, ad esempio in occasione di festività di altre religioni non già ricomprese nei giorni di chiusura obbligatoria delle scuole che possano determinare un prevedibile alto tasso di assenze di studentesse e studenti. Resta fermo, naturalmente, il numero di giorni di lezione stabilito dalla normativa vigente." Vorrei spiegare a Ceccardi che questo già avviene, come ho già detto le scuole hanno infatti la facoltà di decidere quando e perché sospendere le lezioni nell'ambito della loro autonomia. La informo che questa è la stessa logica che porta, ogni anno, molte scuole a sospendere le lezioni durante i cosiddetti "ponti" senza che nessuno abbia mai alzato gli scudi come ha fatto invece un Ministro della Repubblica in questi giorni rispetto alla scuola di Pioltello e come fa Ceccardi oggi per la Toscana. La smettano, la scuola non ha bisogno della loro becera propaganda discriminatoria. Il vero problema è che questo Governo soffia sul vento della 'paura del diverso' per nascondere la propria incapacità e le proprie mancanze. Valditara garantisca ai territori le risorse per gli interventi di edilizia scolastica che nel nostro Paese sono urgenti e necessari, torni indietro rispetto ai tagli sulle autonomie scolastiche da lui voluto ma spacciati come imposti dal PNRR, riveda i criteri di formazione delle classi, perché è un problema che nei piccoli paesi le classi vengano soppresse e in alcune zone, invece, si abbiano 'classi pollaio', perché in un caso si perde un presidio fondamentale, nell'altro la didattica ne risente negativamente. È a questi temi che dovrebbe provare a dare risposte il Ministro dell'Istruzione. È su questi temi che dovrebbe battersi Ceccardi, che invece sembra rimasta ferma nel tempo, come un disco rotto, è rimasta sulle ruspe a Cascina, ancora non si è stancata di fare campagna elettorale sulla pelle delle persone? Non si ferma nemmeno di fronte e bambine e bambini, che vergogna”.