EMANUELE BALDI
Politica

Candidato centrodestra, Tomasi si dice lusingato: “Questa è la nostra ora”. Gli alleati: “Parliamone”

Alla Festa tricolore di Fratelli d’Italia a Massa, dopo il pressing di Donzelli le parole del sindaco di Pistoia. Anche la base è tutta con lui. Stella (FI) frena: “Prima serve un tavolo”. Landi (Lega): “Scegliere in fretta”

Il sindaco di Pistoia Tomasi con, alla sua sinistra, il sindaco di Piombino Francesco Ferrari

Il sindaco di Pistoia Tomasi con, alla sua sinistra, il sindaco di Piombino Francesco Ferrari

Arriva dal palco della Comasca a Marina di Massa, durante l’ultima serata della festa tricolore di Fratelli d’Italia, la notizia della candidatura di Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia, a governatore della Regione Toscana.

Un passo in avanti dopo i momenti di riflessione di questi giorni. Lui si dice lusingato, non si espone, ma la base è certa: sarà lui l’anti-Giani per le regionali del 2025. La sua figura è accompagnata da sorrisi e strette di mano.

Certo, c’è ancora da fare un passaggio nell’assemblea degli eletti di Piombino, ma già il fatto che un altro ’collega’, che rumors lo davano come sfidante, lo sostenga, fa ben sperare per il primo cittadino pistoiese, riconfermato due anni fa.

Poi sarà presentato agli alleati di centrodestra. «Ci sto riflettendo seriamente, così come sono in corso una serie di riflessioni non solo con il nostro partito – dice Tomasi –, ma spero con gli alleati, e anche con tutto un mondo che è fuori dal classico centrodestra, che però nelle città ci è stato vicino anche elettoralmente, attraverso le liste civiche, che stanno aspettando le scelte del centrodestra. Comunque sono contento che la spinta parta dalla mia comunità, che è la cosa più importante».

E mette a tacere i rumors su una sua possibile candidatura a guida del centrodestra l’altro sindaco di FdI, questa volta di Piombino, ovvero Francesco Ferrari: «Il mio nome sulla possibile candidatura a presidente della Regione non c’è stato, erano solo voci, che lusingano sia me che il partito, che in questi anni ha creato una bella classe dirigente e una capacità politica che potrebbero correre alla guida della Toscana. Alessandro, oltre a essere un caro amico, un grandissimo sindaco, ha saputo amministrare una città importante come Pistoia». (Alfredo Marchetti)

Firenze, 2 settembre 2024 – “Nessun veto ma, sia chiaro, neanche alcuna imposizione dall’alto”. All’ennesima ’fuga in avanti’ di Giovanni Donzelli – uomo forte della premier Giorgia Meloni in Toscana che sabato alla Festa del Tricolore a Massa ha di fatto investito formalmente il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi come candidato governatore per il centrodestra – il forzista Marco Stella risponde buttando sabbia nel motore di Fratelli d’Italia e sottolineando che le bocce sono tutt’altro che ferme.

Il coordinatore regionale di Forza Italia dice che il nome di Tomasi “non è arrivato ufficialmente su alcun tavolo” e anzi torna a chiedere con forza “un incontro con i coordinatori regionali e i parlamentari del centrodestra per arrivare insieme a una scelta condivisa”.

Stella – forte anche della posizione presa dal leader nazionale Antonio Tajani (“Lui stesso aveva fatto anche il nome mio e di Deborah Bergamini”) tutt’altro che disposto a concedere a FdI di dare le carte anche in Toscana in vista del voto del 2025 – punge dicendo che “chi scenderà in campo dovrà essere convinto di poter vincere perché a noi non serve un candidato ma un governatore” e arriva perfino a ipotizzare lo strumento delle primarie per la scelta del nome da lanciare nella mischia: “Perché no? Potrebbe essere una buona soluzione”.

Un’apertura, quella del coordinatore azzurro, che può tradursi nei fatti anche in un assist alla Lega, prima sostenitrice delle consultazioni per la scelta del candidato.

Un asse dei due partiti numericamente più piccoli potrebbe creare, secondo gli addetti ai lavori, qualche grattacapo a Fratelli d’Italia, partito al quale il pallino del gioco resta fisiologicamente in mano per una serie di ragioni (Forza Italia governa già in molte regioni, il Carroccio non ha la forza di consensi per imporre un nome nel Granducato se non altro perché lo ha già fatto, senza successo, nel 2020 con Susanna Ceccardi).

E dell’investitura donzelliana cosa ne pensano in casa Lega? Per il partito di Salvini parla il portavoce dell’opposizione in Consiglio regionale Marco Landi.

“Non parlerei di fuga in avanti, direi che Donzelli ha semplicemente riproposto un nome che già aveva tirato in ballo. – premette – Ciò detto io credo che il nome di Tomasi sia spendibilissimo, ha lavorato finora benissimo e abbraccia una larga sfera politica. Vorrei però aggiungere che le decisioni prescindono da quello che scelgono i leader nazionali. Ci sono degli equilibri, d’altronde, non possiamo nasconderci dietro un dito”.

Più tiepido sull’ipotesi primarie: “È un’idea sempre certamente positiva, – riflette Landi – però va anche detto che sono state proposte ormai da mesi e non siamo ancora a nulla. Alla fine rischiano di diventare ’ritardarie’...”.

Per Landi, aldilà dei nomi, il fattore chiave è la tempistica. “Bisogna fare in fretta e non ritrovarci a scegliere all’ultimo. – esorta l’esponente leghista – E’ vero che spesso c’è attendismo in politica ma le nostre vittore in capoluoghi chiave come Siena, Piombino e Pisa dove la lista ’Pisa al centro’ è risultata decisiva sono la prova che iniziare a lavorare presto a un progetto alla fine è una strategia che paga”.