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Tramvia, Razzanelli ci riprova: nuovo ricorso contro la linea 3.2 verso Bagno a Ripoli

L'esponente di Forza Italia a Firenze avrà come “alleati” anche M5s, Fdi e gruppo Centro. Ricorso anche contro la cosiddetta Variante al centro storico

Tramvia Firenze (foto di repertorio)

Firenze, 26 aprile 2022 - Il mai domo Mario Razzanelli ci riprova. L'argomento è sempre il solito, ovvero le linee tramviarie che non piacciono proprio al capogruppo di Forza Italia a Palazzo Vecchio. Razzanelli ha annunciato infatti il ricorso straordinario al presidente della Repubblica Sergio Mattarella contro la linea 3.2 della tramvia a Firenze (verso Bagno a Ripoli) e la cosiddetta Variante al centro storico. Stavolta, oltre ai fedelissimi di Fi Massimo Mallegni (senatore) Marco Stella (capogruppo in Consiglio regionale) Razzanelli ha trovato come “alleati” anche il capogruppo M5s a Palazzo Vecchio Roberto De Blasi, il consigliere M5s Lorenzo Masi oltre il capogruppo di Fdi Alessandro Draghi e ad Emanuele Cocollini del gruppo Centro.

Come ricordato da Razzanelli si tratta del terzo ricorso: “Il primo fu contro la sentenza del Tar per la 3.2 – spiega -. Il Tar respinse il mio ricorso con la motivazione che non avrei potuto presentarlo in quanto consigliere comunale, decisione contro la quale sono ricorso al Consiglio di Stato. Il secondo è il ricorso al Tar contro la Vacs, adesso il ricorso straordinario al Capo dello Stato su entrambe le opere".

Insomma Razzanelli non molla aggiungendo che “tutti i fiorentini quando scoprono i dettagli della Vacs,  col suo passaggio in via Cavour, via Lamarmora e piazza San Marco, si dicono contrari alla sua realizzazione. Non è stato considerato l'impatto della 3.2 sul traffico dei viali e i suoi costi esorbitanti (solo il nuovo ponte sull'Arno costerà 80 milioni) e soprattutto non è stata fatta  la Valutazione dì Impatto Ambientale, che dimostri che il numero di persone trasportate dalla tramvia tra Piazza della Liberta e Viale Europa è superiore a quelle bloccate. Considerando che vengono cancellate due corsie su sei tra piazza della Libertà e piazza Beccaria, due su quattro sul lungarno tra il Ponte San  Niccolò ed il ponte da Verrazzano, mentre in viale Giannotti e via Poggio Bracciolini rimane una sola corsia per  il traffico veicolare”.

Secondo De Blasi e Masi i “fondi del Pnrr potevano essere usati in modo migliore”. Tutti d'accordo con Mallegni e Stella che hanno sottolineato come la “variante al centro storico rappresenti una inutile deturpazione della città. Forza Italia si batterà per non farla costruire”.

Niccolò Gramigni