Arezzo, 5 gennaio 2025 – Roberto Vannacci continuerà la sua marcia politica dentro la Lega ma fa sapere che il marchio appena registrato, "Il Mondo al contrario” - titolo del suo saggio di successo -, comparirà con qualche modalità, al momento tutta da studiare, come simbolo alle elezioni regionali del 2025 insieme a quello del Carroccio. “Forse quando uno registra un marchio divorzia dalla moglie?”, ha ironizzato Vannacci respingendo la provocazione di chi lo stuzzicava su un'ipotetica rottura con la Lega.
Vannacci ha spiegato di aver "registrato un marchio, perché è il mio marchio, è il titolo del libro e quindi voglio essere sicuro che venga utilizzato secondo i princìpi che io sposo”. E a chi gli chiedeva se alle Regionali sarà con la Lega o fuori, appunto facendo correre il suo simbolo, ha detto: “Non ne abbiamo parlato, ne discuteremo tecnicamente. Io sono nella Lega, vedremo il modo per presentare la nostra formazione nel modo più efficace possibile in Toscana, dove ci saremo, saremo influenti e sicuramente determinanti”.
Comunque sia, un cantiere per liste di suoi seguaci appare ora opzione all'orizzonte. D'altronde, "non ci sono segreti fra me e il ministro Salvini nell'ambito delle attività che facciamo”, ha chiosato Vannacci ai giornalisti che stamani l'aspettavano alla casa di Sandro Mugnai, l'uomo che il 5 gennaio 2023 uccise il vicino che gli stava per far crollare l'abitazione a colpi di ruspa, e ora è imputato di omicidio volontario.
L'occasione fa lucidare al generale temi cari alla destra: legittima difesa e sicurezza personale. E al riguardo Vannacci respinge illazioni assonanti, come chi gliele fa prospettando una competizione con Salvini per la guida del Viminale. "Le piacerebbe fare il ministro degli Interni?”, lo provocano ancora. “È una domanda che non c'entra nulla”, contrattacca ma “se nel caso si dovesse verificare in un lontano futuro la possibilità di far parte di un governo, ne parleremo e vedremo, ma ora sono qui per il signor Mugnai e non per fare il ministro dell'Interno”.
L'11 gennaio parte l'udienza preliminare per Mugnai. "Sono convinto - ha detto - che la magistratura potrà dimostrare la sua innocenza” e che “venga riconosciuta la legittima difesa”. “Ho fiducia: sia nel caso di Salvini, sia nelle mie vicende giudiziarie, la magistratura per ora non mi ha dato assolutamente adito a non averne fiducia”.
Gli è stato anche chiesto, per la sua esperienza di militare schierato in Medio Oriente contro il terrorismo, della vicenda di Cecilia Sala. "La signora Sala era sicuramente al corrente dei rischi” che si corrono “ad andare a operare in Paesi come l'Iran - ha detto Vannacci - Secondariamente mi auguro che la nostra diplomazia la riporti a casa: ogni nostro concittadino ha sempre la tutela, qualsiasi cosa abbia fatto”.
"Sono invece un po’ rammaricato - ha voluto puntualizzare - delle parole che Cecilia Sala diceva nei confronti dei nostri marò, quando si trovavano nella sua stessa condizione e lei auspicava che rimanessero in India e fossero giudicati dagli indiani”.
Tornando a Salvini, il ministro ha detto che “Vannacci è un grande, è stato un generale e un difensore dell'Italia nel mondo, sta facendo benissimo l'europarlamentare della Lega. È nella Lega, rimarrà e ci darà una mano a rifare grande l'Italia, l'ho sentito anche stamattina”, parole pronunciate rispondendo a una domanda in una diretta sui social.