MAURIZIO COSTANZO
Cosa Fare

Pontedera, va in scena ‘Io, Don Chisciotte’

La sera del 9 agosto al Santuario della Madonna di Ripaia a Treggiaia

Pontedera, va in scena ‘Io, Don Chisciotte’

Pontedera, va in scena ‘Io, Don Chisciotte’

Pisa, 8 agosto 2024 - Venerdì 9 agosto alle 21,30 al Santuario della Madonna di Ripaia a Treggiaia a Pontedera, Piccola Citta Teatro presenta “Io, Don Chisciotte”. Da un’idea di Ciro Palumbo. Di Anna Marchitelli, con Ettore Nigro, regia e musiche eseguite dal vivo da Mario Autore, scene Ciro Palumbo, costumi Anna Zuccarini. La storia quasi eterna di un cavaliere errante, al festival di cene e teatro Utopia del Buongusto edizione 2024, XXVII atto. A cura di Guascone Teatro, per la direzione artistica di Andrea Kaemmerle. Ingresso allo spettacolo 8 euro, alle ore 20 cena Dinner Box a cura di “TeLoCucinoIo” a 15 euro. Informazioni e prenotazioni: 3280625881 – 3203667354. Da non perdere una visita alle fontane nascoste di Treggiaia e la vista che spazia dal Monte Serra al mare. Don Chisciotte de la Mancia è una figura archetipica che abita i nostri immaginari sotto diverse spoglie e nomi. È uno spiantato che insegue un’improbabile gloria, ma anche un altruista visionario. È un eroe comico, ma anche un tenero fallito. C’è un po’ di Don Chisciotte in Chaplin, così come in Totò, in Madre Teresa così come in ogni utopista. La diagnosi di follia è presto fatta, semplice e scontata. A questa diagnosi Anna Marchitelli, che conferisce voce alle immagini di Ciro Palumbo, si oppone. La tesi è che Don Chisciotte non sia pazzo, ma abbia agito in buona fede, abbia voluto semplicemente dare l’esempio, un cristico esempio, in nome di ideali superiori. Nel nome della fratellanza universale. Ne è uscito fuori un personaggio che è la maschera di un uomo comune. Una maschera di semplicità, rettitudine e paura. Paura della morte, da cui tutti noi fuggiamo, e che ci rende, chi più chi meno, tutti dei piccoli Don Chisciotte, dei piccoli folli visionari che credono di combattere immani battaglie per la gloria, ma saranno un giorno costretti a rendersi conto di aver combattuto solo per scappare, per chiudere gli occhi di fronte a quell’ospite inquietante che ci cammina al fianco nel nostro tempo. “Utopia del Buongusto” che torna con l’estate, festeggia 27 anni di vita con 42 serate di cene, teatro e scorribande in Toscana dal 28 giugno al 19 ottobre 2024. Incanto dei posti, cibarie e voglia di essere birbanti e disubbidienti, è sempre quello da oltre un quarto di secolo, così come la direzione artistica affidata ad Andrea Kaemmerle. Tra le novità, i “Diari di bordo” scritti e raccontati dagli stessi spettatori, e “Utopia per Emergency”, con le magliette dedicate. Iniziativa finanziata con il contributo dei comuni di Altopascio, Bientina, Calcinaia, Capannoli, Capannori, Casciana Terme Lari, Castellina Marittima, Collesalvetti, Crespina Lorenzana, Ponsacco, Pontassieve, Pontedera, Porcari, Riparbella, Santa Luce, Santa Maria a Monte, Vicopisano. Il festival. “Solo l’ironia salverà il mondo”. È lo slogan che accompagna il festival teatral - gastronomico “Utopia del Buongusto” che con l’estate torna e festeggia 27 anni di vita con 42 serate di cene, teatro e scorribande in Toscana dal 28 giugno al 19 ottobre 2024. Incanto dei posti, cibarie e voglia di essere birbanti e disubbidienti, è sempre quello da oltre un quarto di secolo, così come la direzione artistica affidata ad Andrea Kaemmerle. Tra le novità, i “Diari di bordo” scritti e raccontati dagli stessi spettatori, e “Utopia per Emergency”, con le magliette dedicate. Maurizio Costanzo