REDAZIONE PONTEDERA

Pontedera, Giulio Scarpati e Arturo Muselli portano in scena ‘Due vite normali’

Il 22 e 23 luglio all’Anfiteatro del Teatro Era in prima nazionale

Giulio Scarpati

Giulio Scarpati

Pontedera (Pisa), 18 luglio 2020 - All’Anfiteatro del Teatro Era di Pontedera, il 22 e 23 luglio alle 21.30, Michele Santeramo porta in scena in prima nazionale ‘Due vite normali’: “Due racconti monologanti in musica – scrive Santeramo – per condividere con gli spettatori la normalità straordinaria di persone veramente vissute oppure no”. Mercoledì 22 luglio Arturo Muselli debutta con Salvatore, giovedì 23 luglio è la volta di Giulio Scarpati con Oltretutto. Le musiche originali, eseguite dal vivo, sono di Marco Zurzolo.

 

La produzione è della Fondazione Teatro della Toscana, che decide di omaggiare la Valdera. Due serate di “teatro sotto le stelle” fortemente volute dalla Fondazione e dalle istituzioni locali nel luogo, l’Anfiteatro del Teatro Era, rinaugurato nel 2018 per la prima edizione del FestiValdera, in un continuo rapporto con il territorio e il suo pubblico, che si intende confermare saldo anche in un momento così critico come quello che stiamo attraversando. L’ingresso a entrambi gli spettacoli è con obbligo di prenotazione su www.teatroera.it.

 

 “Che poi – dice Michele Santeramo - già dire che una vita è normale, è una contraddizione in termini. Perché ogni vita, presa in sé, è straordinaria, o almeno potrebbe esserlo. Dopo un periodo come quello che abbiamo appena vissuto, forse vale la pena provare a ricostruire un alfabeto umano, di comportamenti, valori, azioni, che siano semplici, esatti, e che riportino a una concretezza delle cose che molto spesso, nella frenesia del tempo che abbiamo vissuto prima di marzo, veniva sostituita da altro, di meno concreto, di meno profondamente utile. Qui raccontiamo la vita di due persone che hanno sempre pensato di essere normali, e che come tali si sono comportate. Quando don Tonino ha fermato la guerra a Sarajevo, con una marcia pacifica fatta con altre 500 persone, non ha detto di sé: sono un eroe. Ha detto di sé: ho fatto una passeggiata a Sarajevo. Quando Salvatore, l’uomo più scemo del mondo, è rimasto solo e ha cominciato a dover vivere la sua vita, si è trovato di fronte un mondo a cui era impreparato. Tutti lo hanno preso per scemo ma lui era convinto che “non c’è niente di sbagliato in me; e in te?”. Due racconti monologanti in musica, per condividere con gli spettatori la normalità straordinaria di persone veramente vissute oppure no. Di storie vere oppure inventate. Tanto, poi, se ci servono, che differenza fa?”.