
Domenica 2 aprile 1922 si consumò un delitto purtroppo ormai noto a pochi, quello di Alvaro Fantozzi. La tragedia accadde in tempi bui per la nostra città e per il Belpaese, che dopo la fine della Prima Guerra Mondiale non sembrava trovare pace. Alla fine del conflitto Pontedera era in piena recessione economica e non mancavano gli scioperi. Nel 1920 le elezioni amminstrative vennero vinte dai socialisti con il 78% dei voti, ma furono connotate da un forte astensionismo (su 4000 votanti solo 1900 si recarono alle urne). Questo fu da attribuire in gran parte alla propagnada anarchica e del blocco conservatore che così facendo immaginava di consegnare un successo minore alla sinistra, giudicata non arginabile, per dare la possibilità al Prefetto di sciogliere il Consiglio Comunale "nel caso che la maggioranza socialista avesse cercato di attuare una politica contraria alla borghesia", come afferma Maria Teresa Carriaggio.
In questo clima diventò Segretario della Camera del Lavoro, Alvaro Fantozzi di professione pastaio. In poco tempo instituì ben 33 leghe con oltre 4000 iscritti e diventò una figura di riferimento per tutti i lavoratori. Intanto alla fine del 1920 in città cominciò a coordinarsi il fascismo, anche se "le prime squadre organizzate militarmente sorsero solo nel 1921" secondo l’amico Roberto Cerri. In concomitanza cominciarano le violenze contro le leghe operaie e contadine, le camere del lavoro, i circoli cattolici, anarchici, socialisti e comunisti. Il 7 maggio del 1921 toccò alla sezione socialista e alla Camera del Lavoro di La Rotta, ma fu solo il primo di tanti episodi. Il 18 settembre "nel piano di Pisa" persero la vita Corrado Bellucci e il consigliere comunale Paris Profeti, segretario della sezione giovanile del Partito Socialista di Pontedera. Il 2 aprile 1922 toccò la stessa sorte ad Alvaro Fantozzi, Assessore e Segretario della Camera del Lavoro. Due giorni dopo l’orribile gesto l’Avanti! uscirà con diversi articoli sulla vicenda.
Il primo riportava la cronaca dell’accaduto e le reazioni che c’erano state: "Secondo le notizie che si hanno a Firenze negli ambienti non socialisti, il feroce assassinio del compagno Fantozzi sarebbe avvenuto nelle seguenti circostanze: Verso le 12 giungeva a Pontedera la notizia che il segretario della Camera del Lavoro di quella cittadina, era stato proditoriamente assalito e ucciso sulla via che conduce a Marti, in aperta campagna. Il Fantozzi, ottimo organizzatore, era animato dal proletariato tutto. Il consiglio comunale sospese in segno di lutto la seduta. Nuclei di operai si diressero alla Camera del Lavoro. Le autorità di pubblica sicurezza e il sindaco cercarono di calmare i più esasperati. Da Pisa giungevano intanto funzionari, carabinieri e guardie regie. La scena dell’assassinio si può ricostruire così: Il Fantozzi era partito da Pontedera la mattina sopra un barroccino in compagnia del vetturino Francesco Massei per recarsi a Palaia per l’organizzazione di forze socialiste".
"All’inizio di una forte salita, sulla strada per Marti, tre individui che stavano seduti sopra la spalletta di un ponticello si diressero incontro al Fantozzi e al vetturino. Gli sconosciuti volevano impedire al Fantozzi di recarsi a Palaia. Il Fantozzi insistette per il suo diritto di propagandista, e passò. Ma, appena il cavallo trascinando lentamente il veicolo su per la salita, si mise a passo, echeggiarono tre colpi di rivoltella e lo sventurato Fantozzi, colpito al capo, si abbatteva sul barroccino stramazzando poi a terra. Il Massei appena avvenuto il fatto si diede alla fuga. Non è in grado di riconoscere gli agggressori. I dirigenti dell’organizzazione di Pontedera hanno dichiarato l’astensione dal lavoro per oggi lunedì. Anche a Pisa pare sia stato proclamato sciopero generale".
Michele Quirici