Il teatro Era ospita l’evento di Admo (associazione donatori di midollo osseo) più grande di tutta la Toscana. Il 15 dicembre arriva infatti un evento straordinario di beneficenza e sensibilizzazione alla donazione di sangue e midollo con un doppio spettacolo, alle 15 e alle 18.30. In scena Lo schiaccianoci, balletto per antonomasia con più di 50 ballerini di Professione Danza Parma e del Balletto di Parma che si esibiranno sul palco del teatro Era.
Avranno una piccola parte anche alcune bambine di due scuole di danza della zona: Arte Danza di Arianna Battini (Santa Croce sull’Arno) e La Rondine Danza di Chiara Ribechini (Peccioli).
La musica sarà suonata dal vivo dall’orchestra Stefano Tamburini dell’Accademia Musicale Pontedera. Ecco le parole di Francesca Masi, residente a Fabbrica di Peccioli, psicologa e organizzatrice dell’evento al teatro Era: "La mia storia la conoscono in tanti: nel 2016 ho ricevuto la diagnosi di una rara malattia del sangue che mi dava sei mesi di vita. Oggi, dopo anni, sono ancora qui. Questo miracolo è tutto merito di una persona della quale non conosco il nome, so solamente che con un gesto semplice, in un giorno qualunque della sua vita, si era iscritto (o iscritta) alla lista dei donatori di midollo. Per questo, mi sto tanto impegnando per diffondere il messaggio che tutti nella vita possono diventare quella persona, tutti possono mettersi in lista per salvare la vita a una “Francesca“ in giro per il mondo".
"L’idea - prosegue Masi - è restituire quel dono che è stato fatto a me. Lo Schiaccianoci è il balletto tratto da una fiaba di Natale nella quale una bambina viene salvata da un dono di Natale: uno schiaccianoci di legno che diventa un principe e la fa volare in un mondo incantato. E questo balletto assume quindi una valenza importante perché con un dono viene salvata la vita a una persona".
Durante l’evento saranno presenti alcuni medici del centro trasfusionale di Pontedera insieme ai volontari di Admo e per chi lo vorrà sarà possibile diventare donatori di midollo osseo semplicemente con il prelievo della saliva: dopo un breve colloquio informativo attraverso il prelievo del campione salivare sarà estratto il Dna dei candidati donatori.
"Donare il midollo è un gesto d’amore - conclude Masi - e non è una procedura invasiva, perché è molto simile a una donazione di sangue".