Accoltellata alla gola in strada. Spinelli condannato a 12 anni per il tentato omicidio della ex

Prima che il giudice si ritirasse il 47enne livornese si è fatto interrogare. Contestata anche la premeditazione. Rosanna Calistro, il 14 ottobre dell’anno scorso, fu salvata da un delicato intervento in ospedale. .

Accoltellata alla gola in strada. Spinelli condannato a 12 anni per il tentato omicidio della ex

La scientifica al lavoro nel punto in cui è stata accoltellata alla gola la donna (foto Bongianni/Germogli). Sotto, Valerio Spinelli, 48 anni, bagnino di Livorno

Un’ora di camera di consiglio. Poi la sentenza: 12 anni di reclusione, già ridotti di un terzo per effetto del rito abbreviato, e 50mila euro di provvisionale per la parte offesa. E’ il processo che ieri, davanti al giudice per l’udienza preliminare di tribunale di Pisa, ha visto imputato Valerio Spinelli, 48 anni, il bagnino di Livorno accusato di aver tentato di uccidere il 14 ottobre dello corso anno, a Pontedera, la donna con la quale aveva avuto una frequentazione, Rosanna Calistro. Un processo allo stato degli atti, e condizionato all’interrogatorio dell’imputato che in aula ha risposto alle domande del suo difensore, avvocato Umberto Barbensi, e del pubblico ministero Fabio Pelosi. Un’interrogatorio nel quale Spinelli, abbiamo appreso, ha ricostruito cosa avvenne quel giorno e anche le ragioni per le quali quel giorno aveva con sè un coltello. Giustificazioni che non hanno intaccato il quadro accusatorio lasciandone intatte le aggravanti contestate. Spinelli era imputato di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e dal legame affettivo con la vittima, e di lesioni gravi. Per tutto questo il pubblico ministero Fabio Pelosi aveva chiesto che il giudice lo condannasse a 15 anni di reclusione.

L’aggressione avvenne poco dopo le 11, in via De Nicola a Pontedera. Rosanna trovò sotto casa sua Spinelli con cui da qualche settimana aveva interrotto i rapporti.

Perché quando le cose fra loro avevano iniziato a non andare bene, lui – secondo quanto ricostruito – aveva già alzato pesantemente le mani. Delle criticità seguite a quell’addio, Rosanna, ex agente della penitenziaria, ne aveva parlato anche con i carabinieri, ma non aveva voluto denunciarlo, sosteneva di non sentirsi in pericolo, forse credeva di poterlo gestire. Invece due settimane dopo il primo episodio di violenza l’imputato l’accoltellò alla gola in strada lasciandola in un lago di sangue. Con gli ultimi fili di voce Rosanna chiese aiuto: "Chiamate mia mamma, muoio", furono le sue parole alle persone attonite, che si riunirono davanti a lei. I primi soccorsi arrivarono dai vicini e in particolare da una volontaria della Croce Rossa che si trovava in un negozio prossimo al punto dell’aggressione: riuscì a tamponare la ferita in modo tale da far guadagnare a Rosanna attimi decisivi affinché potesse arrivare viva sul tavolo operatorio. Mentre Rosanna veniva operata al "Lotti", era partita la caccia a Spinelli che fu arrestato dai militari dell’Arma alla stazione di Pontedera in procinto di prendere un treno per tornare a casa: in tasca, il 48enne aveva ancora il coltello insanguinato.

Il difensore dell’imputato, avvocato Barbensi, uscendo dall’aula, riguardo la posizione del suo assistito ha sottolineato che Spinelli "le scuse per il gesto commesso le ha già fatte per lettera da tanto tempo". Invece riguardo la condanna si limita a dire: "aspettiamo le motivazioni della sentenza, poi procederemo con il ricorso in appello". Rosanna, parte civile, era rappresentata dall’avvocato Silvia Corradini.

Carlo Baroni