Pontedera, 1 febbraio 2025 – La grande fabbrica tornerà a pieno regime lunedì 17 febbraio e all’orizzonte ci saranno anche delle stabilizzazioni. C’è infatti l’accordo tra Piaggio e una parte dei sindacati sulla ripresa della produzione a Pontedera dopo una lunga pausa che ha provocato spaccature tra le stesse sigle. I vari reparti si erano fermati il 2 dicembre per fare posto alla cassa integrazione per 1.098 lavoratori. Una prassi per la Piaggio che prima della pausa natalizia, dovendo fare i conti con il calo produttivo stagionale, blocca gran parte delle linee. Ma a gennaio l’attesa ripresa delle attività è stata più lenta del previsto, a detta di una parte dei sindacati, e non sono mancate le preoccupazioni quando a inizio anno l’azienda ha comunicato il piano della ripartenza ricorrendo a nuova cassa integrazione per 4 settimane. Così, il rientro in fabbrica è stato a scaglioni a partire dal 13 gennaio (i primi operai a varcare i cancelli sono stati quelli dei motori).
Sul tavolo della trattativa c’era anche il tema delle stabilizzazioni e l’accordo (firmato da Cisl Uilm e Ugl) è arrivato per 40 assunzioni a tempo indeterminato.
“Con l’accordo prosegue, nonostante alcune crescenti difficoltà di contesto, il percorso di stabilizzazione a tempo indeterminato dei lavoratori terministi nello stabilimento di Pontedera”. Lo dichiarano Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm, e Samuele Nacci, segretario generale della Uilm Pisa. “Anche quest’anno - spiegano Ficco e Nacci - siamo riusciti a ottenere la stabilizzazione di 40 lavoratori con contratto a termine, che si vanno a sommare ai 145 del triennio precedente. Come avevamo chiesto e come appare ragionevole, si stabilizzeranno i lavoratori con maggiore anzianità aziendale, raggiungendo così il nostro obiettivo di stabilizzare tutti coloro che sono entrati a Pontedera nel 2019 e nel 2020. Inoltre nell’accordo è prevista la deroga alla disciplina delle causali per consentire nel 2025 il rientro in azienda dei terministi che hanno già lavorato in Piaggio”.
Nell’accordo sono stati aggiunti anche due novità rispetto alle intese degli anni passati: la prima inerente il monitoraggio della Rsu nella vigenza dell’accordo, con due incontri che avranno luogo prima e dopo il periodo estivo; la seconda inerente la durata dell’accordo fino ad ottobre, così che l’organizzazione del lavoro sia più uniforme durante l’anno.
Non è dello stesso avviso l’Usb che non ha partecipato alla trattativa e attacca anche gli altri sindacati: “Ci chiediamo come sia possibile allungare ancora la cassa e poi improvvisamente il 17 febbraio far entrare circa 190 contratti a termine e iniziare a mandare le linee a due turni”.