REDAZIONE PONTEDERA

Addio ad Alessandro Barberis, fu alla guida di Piaggio fino al 2001

Ha guidato la Fiat. Fu presidente dell'Unione Industriale Pisana (1998-2002) e anche di Confindustria Toscana (1999-2003)

Addio ad Alessandro Barberis

Pontedera, 3 febbraio 2024 – È venuto a mancare ieri sera Alessandro Barberis, ex amministratore delegato di Fiat dal 2002 al 2003 dopo Gabriele Galateri di Genoa e prima di Giuseppe Morchio, negli anni convulsi successivi alla scomparsa di Gianni Agnelli, prima dell'arrivo nel 2004 di Sergio Marchionne. Era nato il 28 agosto del 1937 a Torino. Uomo di grande capacità ed esperienza manageriale, a ventisette anni entra in Fiat, nella divisione Fonderia e Fucine (Teksid), operando in diverse aree con responsabilità crescenti, fino a diventare nel 1974 direttore dello stabilimento Teksid di Mirafiori. Nel 1975 realizza un grande insediamento produttivo per la Fmb a Belo Horizonte, in Brasile, e tre anni dopo è a capo dell'intero settore fonderie Fiat, con 12 unità produttive e 12 mila dipendenti. Dal 1982 al 1993 è amministratore delegato e direttore generale della Magneti Marelli, nel 1993 diventa direttore centrale di Fiat Auto.

Barberis è stato anche, dal 1997 al 2001, presidente della Piaggio. Nel periodo in cui ha guidato l'azienda di Pontedera, Barberis è stato inoltre presidente dell'Unione Industriale Pisana (1998-2002), e anche di Confindustria Toscana (1999-2003), il primo in rappresentanza della Uip. Cordoglio per la sua scomparsa è stato espresso dall'Unione industriale pisana, con il presidente Andrea Madonna, il consiglio direttivo e gli associati: «Grande manager alla guida di importanti gruppi e istituti bancari - si afferma -, Barberis ha segnato alcuni dei più significativi momenti della storia dell'industria italiana e impresso un forte slancio allo sviluppo dell'industria pisana e dell'associazione che ha presieduto».

Anche il consiglio di presidenza di Confindustria Toscana, col presidente Maurizio Bigazzi, ha ricordato Barberis: «Un uomo di straordinario valore imprenditoriale - afferma - e di grande visione dimostrata alla guida di Confindustria Toscana oltre che della Piaggio. Ha sempre privilegiato il confronto sulle idee e la capacità di dialogo, portando avanti anche in Toscana la proficua stagione della concertazione».