Aggredito con un sasso. L’uomo ferito alla testa mentre preleva al bancomat

Rapina in via Roma a Pontedera. La vittima è un giovane operaio ganese. Arrestata una coppia di fidanzati che già poche ore prima era finita nei guai.

Aggredito con un sasso. L’uomo ferito alla testa mentre preleva al bancomat

Aggredito con un sasso. L’uomo ferito alla testa mentre preleva al bancomat

Ventenni, italiani, lei di Pisa, lui della Valdera. Sono i “fidanzatini violenti“ che ora si trovano carcere con l’accusa di tentata rapina aggravata. Il fatto è accaduto in città, attorno alle 21 di sabato. I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Pontedera li hanno arrestati nella flagranza di reato. E’ stato l’esito di una giornata fuori controllo dei due giovani che, nella mattinata, erano stati denunciati in stato di liberà per ricettazione dai carabinieri dopo essere finiti in un fosso con un’auto rubata. Usciti dalla caserma nel primo pomeriggio, i due giovani avevano in mente anche di fare altro, continuando a vivere la giornata nel disprezzo del pericolo per loro stessi e per gli altri, e della legge.

I due arrestati avevano pensato bene di appostarsi nei pressi di uno sportello bancomat nella vicinanze di via Roma e, dopo aver constatato che una persona aveva prelevato contante, con una scusa, uno dei due (lei) avrebbe distratto la vittima, mentre l’altro lo aggrediva alle spalle e lo colpiva con un sasso procurandogli un profondo taglio alla testa. Un’azione violenta, quindi.

La vittima è un giovane operaio ganese che, comunque, ha reagisti ed è riuscito a difendersi dall’aggressione pur restando ferito. Poco dopo, sono intervenuti i militari della radiomobile che hanno bloccato la giovane coppia che stavano cercando di far perdere le proprie tracce, sequestrando contestualmente l’arma del delitto, ossia il sasso con cui avevano colpito e ferito l’aggredito.

Le due persone fermate, sono state condotte in caserma e dichiarate in stato di arresto: su disposizione dell’autorità giudiziaria di Pisa, sono stati condotti nel carcere Don Bosco di Pisa a disposizione del magistrato.

Carlo Baroni