
L’ingresso dell’hotel Portavaldera a Peccioli
Pontedera, 4 febbraio 2021 - Turismo assente e smart working hanno svuotato le camere d’albergo. Le scelte degli imprenditori sono differenti, c’è chi ha deciso di chiudere in attesa di momenti migliori e chi rimane aperto, nonostante i numeri siano ben diversi dal solito. "Come va? – dice Rita Vivaldi del Falchetto – Rimaniamo aperti anche se le prenotazioni sono poche. Abbiamo risentito della mancanza di eventi. Lo stesso vale anche per chi veniva a Pontedera per lavoro, in tanti ormai sono in smart working, in più la chiusura dei ristoranti a cena penalizza anche noi". Dall’altro lato di piazza del Duomo c’è l’hotel Armonia chiuso dal primo novembre. "Abbiamo approfittato per fare qualche lavoro – spiega Francesca Diomelli dell’Armonia –. Quando riapriremo? Speriamo presto, a primavera". Eppure le strutture si sono adeguate cambiando i loro servizi. Il buffet in molti casi è diventato colazione in camera, l’ingresso è stato differenziato dall’uscita e nei corridoi si intravedono cartelli di indicazioni per il rispetto delle norme anticontagio. Rimane chiuso anche l’albergo sulla FiPiLi.
«Il nostro target – commenta Massimiliano Valente del Tower Inn Pisa Valdera – si basa per un 70% di gruppi internazionali. Da marzo 2020 abbiamo deciso di bloccare l’attività e siamo in attesa di poter ripartire. La voglia di riaprire è tanta, ma al momento non ci sono i numeri per farlo. Uno stop che non volevamo e che rischia di mettere in crisi il grande lavoro che abbiamo fatto per risollevare la struttura negli ultimi cinque anni. Serve un ragionamento d’area, capire come l’entroterra toscano possa essere attrattivo a un turismo non più internazionale ma anche nazionale. Serve un’offerta competitiva per attrarre un turismo differente da quello a cui eravamo abituati". Poi ci sono i ristori tanto annunciati quanto insufficienti. "A dicembre ospitavamo le famiglie che venivano a trovare i parenti – racconta Michela Bonsignori del Piccolo Rooms – quest’anno invece, niente. Poi c’erano i corsi delle varie scuole, l’ospedale, gli eventi, un bel movimento per noi. Soltanto con il concerto di Bocelli eravamo pieni per due mesi. Le uniche prenotazioni? Le ditte che hanno svolto i lavori in città. Le bollette però arrivano lo stesso e per noi non esistono neanche i bonus per le ristrutturazioni".
Numeri leggermente più alti per chi ha al suo interno il servizio ristorante. "Lavoriamo con i trasfertisti Piaggio e ospitiamo i carabinieri grazie a un accordo con la prefettura – spiega Elton Krasniqi dell’hotel La Pace – il ristorante è stato un bel vantaggio. Abbiamo optato per un menù più economico che fosse alla portata di tutti, in stile mezza pensione". Lo stesso vale per l’hotel PortaValdera. "Grazie a un forte investimento della proprietà, la Belvedere – dice Matteo Lami presidente della cooperativa il Cammino che gestisce la struttura – stiamo ristrutturando l’albergo per essere pronti a un nuovo rilancio. I numeri? Se di questo periodo gli altri anni eravamo pieni al 70% adesso lo siamo al 40%".