MONTOPOLI
La notizia della decisione dell’attuale proprietà di mettere in vendita la tenuta di Varramista con la villa medievale e tutta la tenuta ha suscitato qualche malumore. Legato essenzialmente all’affetto che la popolazione della zona, in particolare quella di Casteldelbosco, la frazione confinante e più vicina con l’intera dimora, nutre da secoli verso la villa, i casolari e la campagna che li circonda. Come già auspicato dalla sindaca di Montopoli Linda Vanni, l’augurio è che i nuovi proprietari (se ci saranno perché al momento c’è solo la notizia della messa in vendita) mantengano gli attuali livelli occupazionali (fissi e stagionali) e anche quel legame affettivo con il territorio.
A questo proposito il punto interrogativo resta in sospeso anche sull’idea, avanzata alcuni anni fa da alcuni emissari della proprietà, di effettuare un grosso intervento di riqualificazione edilizia dei casolari ancora da ristrutturare e di altri interventi edilizi, anche tramite lo spastamento di volumi all’interno dei 400 ettari, per garantire un’offerta ricettiva e turistica di livello ancor piùelevato rispetto a quello attuale che è già eccelso.
Varramista, infatti, da diversi anni è essenzialmente un luogo del lusso dove possono essere ospitati fino a un centinaio di turisti che cercano livelli eccellenti di accoglienza, che amano la campagna toscana e che hanno disponibilità economiche sopra la media. Accanto alla ricezione turistica di altissimo livello ci sono le attività agricole legate ai 270 ettari di bosco, ai quasi 80 ettari di seminativo (granturco, grano, girasoli le colture che vanno per la maggiore) e ai 10 ettari dedicati ai vegneti e in particolare al Syrah, il vitigno che aveva scelto Giovanni Alberto Agnelli nei primi anni Novanta quando scelse Varramista come sua residenza (votava alla sezione di Casteldelbosco) e dove si unì in matrimonio nel 1996 con Avery How.
g.n.