L’acqua è un elemento fondamentale per la vita, senza il quale non potremmo vivere neppure noi esseri umani, solo che l’eccessiva quantità di essa o la sua assenza può portare a conseguenze catastrofiche.
Il Padule, in quanto zona umida, è sempre stato un’importante riserva d’acqua, preziosa anche per le attività umane come l’allevamento e l’agricoltura. Il cambiamento climatico e lo sfruttamento eccessivo delle riserve idriche hanno avuto un impatto negativo su questo bacino.
Per conoscere l’effetto dei periodi di siccità abbiamo intervistato il Consorzio di Bonifica Basso Valdarno.
Come reagisce il Padule nei periodi di siccità?
"Due anni fa il Padule ha avuto i suoi momenti di siccità, che hanno causato gravi problemi al mondo agricolo. La siccità provocò un caldo arido tale da far abbassare il livello del terreno di ben 15 centrimetri".
In alcuni periodi dell’anno è necessario interrompere il prelievo delle acque del Padule per preservarne l’habitat naturale. Anche gli eventi atmosferici estremi sono aumentati negli ultimi anni, come l’alluvione del 2 novembre 2023.
Qual è stata la reazione del Padule dopo l’alluvione?
"Il Padule era parzialmente vuoto, ma durante l’evento alluvionale il livello dell’acqua si è alzato fino al punto di straripare. La presenza di alcuni corsi d’acqua, tuttavia, è riuscita a non far allagare i territori a valle".