GABRIELE NUTI
Cronaca

Altri due sfratti (sedici persone) dal Palazzo rosa

PONSACCO Gli sfratti per il totale sgombero del Palazzo rosa di via Rospicciano a Ponsacco proseguono. Altri due sono stati eseguiti...

PONSACCO Gli sfratti per il totale sgombero del Palazzo rosa di via Rospicciano a Ponsacco proseguono. Altri due sono stati eseguiti...

PONSACCO Gli sfratti per il totale sgombero del Palazzo rosa di via Rospicciano a Ponsacco proseguono. Altri due sono stati eseguiti...

PONSACCOGli sfratti per il totale sgombero del Palazzo rosa di via Rospicciano a Ponsacco proseguono. Altri due sono stati eseguiti ieri mattina. Alla presenza delle forze dell’ordine sono stati liberati due appartamenti finora abitati, rispettivamente, da 11 e 5 persone tra adulti e bambini. La prima famiglia sfrattata, quella composta da 11 persone, ha trovato sistemazione per metà a Ponsacco e per metà a Castelfranco. I cinque componenti della seconda famiglia sfrattata si trasferiscono a Pisa dai parenti. Nel Palazzo rosa di via Rospicciano restano ora sette famiglie che verranno sfrattate nelle prossime settimane in base al calendario disposto dal tribunale e dai curatori.

Se i conti non sono errati nel grande condominio Bellavista – questo il nome della struttura ponsacchina – dovrebbero rimanere trenta persone. Il 16 gennaio scorso, in una comunicazione al consiglio comunale, il sindaco Gabriele Gasperini aveva detto che rimanevano da sfrattare undici famiglie "tre con disabilità e otto con minori" per un totale di 66 persone. Il 15 febbraio scorso sono stati eseguiti gli sfratti di due famiglie per un totale di 20 persone, di cui otto minorenni. Altre due famiglie sono state sfratte ieri per un totale di sedici persone.

Con i tempi e le cadenze dettate dalla giustizia, quindi, proseguono le operazioni di sgombero dei locali del condominio Bellavista, o più comunemente conosciuto come Palazzo rosa, negli ultimi anni al centro di polemiche politiche e di situazioni di degrado e microcriminalità. Proseguono gli sfratti e lo sgombero come era stato programmato dall’amministrazione comunale precedente con il tribunale e i curatori fallimentari. L’edificio è all’asta.