SARAH ESPOSITO
Cronaca

Chianni, "Amianto nella discarica non in nostro nome"

Il presidio davanti alla Grillaia contro la riapertura. Presenza trasversale di politici e di cittadini. "Ci sono soluzioni alternative"

Manifestazione contro la riapertura della discarica della Grillaia  (Germogli)

Manifestazione contro la riapertura della discarica della Grillaia (Germogli)

Chianni, 14 marzo 2022 - Canti e poesie per scongiurare la riapertura della discarica della Grillaia tra le colline di Chianni, Terricciola e Lajatico. Ieri mattina il coordinamento Valdera avvelenata si è data appuntamento davanti ai cancelli dell’impianto per ribadire il loro "no" alla soluzione scelta dalla politica regionale. Un’iniziativa organizzata a due giorni di distanza dal pronunciamento del Tar che potrebbe cambiare di nuovo il corso di questa lunga vicenda.

«Amianto in Grillaia non in nostro nome – ricorda al microfono Pasquale Vaira, per tutti Paco Paquito – questo è uno degli slogan presenti sui cartelli disseminati per la Valdera e oggi siamo qui contro la delibera regionale che autorizza a riaprire questo posto chiuso dal 1998. Una delibera che di fatto permette il conferimento di 270 mila metri cubi di amianto per sei anni e poi 30 anni di post mortem. Un territorio che sarebbe libero solo nel 2060, quando ormai da 24 anni non viene più utilizzato per nuovi conferimenti". Al microfono si sono alternati artisti, cantanti e rappresentanti delle numerose realtà che fanno parte del coordinamento. Sullo sfondo i bambini si divertivano a farsi rotolare sul morbido versante della collina. Una vicenda, quella della Grillaia, che riporta la mente a trent’anni anni fa, quando la popolazione locale si è mobilitata contro la scelta di una discarica tra le colline prima e per il conferimento di rifiuti provenienti pericolosi poi. "Supportate la nostra battaglia" è il grido di Nedo Ricci che già negli anni ’90 è stato protagonista delle forti manifestazioni che al tempo avevano come obiettivo opporsi all’arrivo dei fanghi conciari. Molti dei partecipanti hanno ricordato la vocazione dell’alta Valdera, agricola e turistico ricettiva. Due ambiti che sarebbero fortemente influenzati dalla scelta di riaprire la discarica. Tra la folla anche il sindaco di Terricciola Mirko Bini.

«Sono qui non in veste ufficiale ma come cittadino di Terricciola – racconta lontano dai microfoni – la strada sarebbe dovuta essere totalmente differente. Propongo un’alternativa da settembre 2019, avremmo potuto colmare la discarica con i rifiuti dei nostri cittadini e dei Comuni limitrofi per un tempo limitato. Lasciando stare l’amianto. Abbiamo lavorato molto sulla valorizzazione di questo territorio e adesso il rischio è che vada tutto in fumo". Assenti i sindaci di Lajatico e Chianni. Molte le associazioni del coordinamento presenti: Gruppo Zero Chianni, Stop Grillaia, il sindacato generale di base Pontedera, Legambiente Pontedera, Rifondazione comunista Pontedera, Potere al popolo Valdera, associazione La Rossa, la svolta in Comune Lari, assemblea permanente No Keu, sezioni comuniste Gramsci Berlinguer, circolo Arci il Botteghino, circolo Arci Lari, Unione inquilini zona Cuoio, Valdera Comunista. Presenti anche alcuni esponenti locali di Fratelli d’Italia.