Volterra, 27 maggio 2022 - Sei mesi di reclusione con il beneficio della sospensione condizionale della pena. Il giudice del tribunale di Pisa, Elsa Iadaresta, ha inflitto a Gabriela Lenuta Lung, 47anni, romena, difesa dall’avvocato Simona Volpi, la pena richiesta dal pubblico ministero. La donna è finita a processo per la morte di Bruna Trafeli, 92 anni, vittima di un incidente domestico, mentre lei, l’imputata, è la donna che che era arrivata da pochi giorni in Italia per accudirla.
Successe nella notte e l’anziana morì avvolta nella termocoperta a fuoco. Quando la 47enne vide l’anziana avvolta nella termocoperta da cui usciva fumo iniziò a gettare acqua sulla donna e sulla coperta. La badante credeva in quel modo di spegnere il fuoco, ma non fece altro che aggravare la situazione e l’innesco.L’epilogo fu il decesso dell’anziana. La sua posizione, dopo la tragedia, finì sotto la lente degli inquirenti. Accertamenti e approfondimenti hanno portato poi la vicenda al centro di un processo nel quale passare al vaglio, in particolare, il comportamento della romena nell’accudire la pensionata, i profili di penale responsabilità a suo carico e quanto abbia inciso sul decesso il tentativo della badante di ricorrere all’acqua sulla termocoperta che passò dal fumo alle fiamme. Furono le urla dell’anziana, quella notte, a richiamare l’attenzione della 47enne, ma il suo intervento non solo non servì a salvare la donna, ma, secondo l’accusa, aveva creato le condizioni per aggravarne irrimediabilmente il quadro.
Il processo si è svolto con rito ordinario. L’avvocato Volpi, si apprende, ha offerto a giudice - all’esito dell’istruttoria –, in particolare, il quadro ed il contesto in cui il dramma si consumò a Volterra in via Allori, località Strada, intorno alle 4.30 del 15 marzo 2018 rilevando che la casa aveva un impianto elettrico degli anni ’70, la termocoperta sarebbe stata vetusta e risalente, la donna era in Italia da pochi giorni ed aveva poca dimestichezza ed esperienza, e che comunque, pur commettendo l’errore di gettare acqua, il suo intento era quello di salvarle la vita anche se aggravò la situazione. Il legale ha sottolineato al giudice che la casa e l’impianto erano sprovvisti di salvavita precisando che se il sistema fosse stato presente, forse, le cose avrebbero potuto andare diversamente.
L’errore iniziale di Gabriela Lenuta Lung, sarebbe stato quello di non staccare la spina della coperta prima di andare a letto. Anche il pubblico ministero, in requisitoria, pur chiedendo il riconoscimento della penale responsabilità della badante e la relativa condanna, ha accolto molti aspetti evidenziati dall’avvocato Volpi nel copione difensivo. Tant’è che, nonostante l’accusa di omicidio colposo, la pena si è fermata a sei mesi.