Arno in secca, cresce l’isolotto di Santa Croce

La siccità affonda il morso. E non mette sete solo ai campi. Crea anche situazioni di pericolo, o acuisce quelli già esistenti ed in attesa di sistemazione. Del resto a maggio, quest’anno, sulle sponde dell’Arno sembrava agosto. Un dramma. L’Arno è lo

specchio della siccità che attanaglia la Toscana ed i nostri territori. Le aree di secca sonosempre più estese: a Santa Croce sull’Arno l’isolotto davanti il ponte è sempre più grande e di questo passo potrebbe anche agganciare le due sponde. Il tutto in mezzo ad una vegetazione sermpre più folta ed invasiva. La natura avanza e si fa spazio. L’isolotto, come lo chiamano i santacrocesi, è uin problema in piedi da anni e sul quale sono stati fatti tanti interventi. Ma quando la siccità colpisce duro torna ad ingrandirsi, pericolosamente: sono diversi i cittadini che hanno segnalato questa criticità di sicurezza idraulica al nostro giornale. Siamo in una situazione in cui l’ecosistema è stravolto. E anchela manutenzioneoggi è resa estremamente difficoltosa dagli argini. Il fiume è tutto sotto la lente. Il Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno è impegnato su più fronti per migliorare livello di tenuta dell’Arno agendo suoi affluenti. Tecnici stanno monitorando la situazione nel Padule di Fucecchio e son o stati istallati ossigenatori sui corsi d’acqua. La diminuzione di livelli e portate provoca l’aumento di alghe e l’abbassamento del livello di ossigenazione". Anche i fossi e rii minori di tutta l’area del Cuoio sono secchi da tempo.

C. B.