REDAZIONE PONTEDERA

"Aspettiamo a condannarli Io credo ancora nei santacrocesi"

Il cantante Don Backy e l’inchiesta dell’antimafia: "Infiltranzioni dell’Ndrangheta. Una parola a lungo sconosciuta"

"La cosa che mi fa più male? Sapere che nella mia Toscana si sono scatenati gli appetiti mafiosi e che si parla di infiltrazioni criminali, addirittura di’ndrangheta. Una parola sconosciuta ai miei tempi". Don Backy (foto a fianco), che vive da decenni a Roma dove lo ha portato la grande carriera artistica, ha sempre gli occhi sulla sua Santa Croce – la terra natale, il paese degli amici, i ricordi immortalati anche in musica – è colpito ed è amareggiato per lo scandalo Keu. L’inchiesta della Dda si è abbattuta come un ciclone sulle terra resa ricca dalla pelle e dal cuoio. "Attendiamo gli sviluppi e lasciamo la giustizia fare il proprio corso – dice Don Backy –. Io credo che i santacrocesi siano stati raggirati in buona fede. Aspettiamo a parlare di colpevolezza. Certo, provo un grande rammarico e un enorme dispiacere nel sentir parlare così di Santa Croce, di sentirla associata alla commissione di reati. Ma, appunto, credo che i santacrocesi ci siano rimasti in mezzo a questa storia. Molti di coloro che sono rimasti coinvolti nella vicenda li conosco e li stimo". "Penso ad esempio ad Alessandro Francioni – aggiunge il cantante –: sono certo della sua onestà, e sono certo che ha agito per il bene del tessuto industriale di Santa Croce. Non credo che abbia fatto qualcosa per arricchirsi illecitamente, è un imprenditore di successo, di grande successo". "Ho avuto contatti con Francioni in diverse occasioni – aggiunge l’artista – anche quando i conciatori decisero di dare regalare uno dei libri che ho scritto: un’iniziativa che apprezzai tantissimo".

Stima da parte di Don Backy anche per la giovane sindaca Giulia Deidda: "non entro nel merito della vicenda giudiziaria – aggiunge – non sta a me, ci sono gli inquirenti al lavoro: spero possa dimostrare la sua onestà. Dal mio punto di vista posso dire che è stata la prima ad aver avuto un pensiero gentile ed importante nei miei confronti, con la realizzazione di quella rotonda che rende omaggio all’Immensità, una canzone che significa molto per la musica italiana".

Carlo Baroni