L’assertività è una caratteristica del comportamento in un dibattito tra due o più persone e consiste nella capacità di esprimere le proprie idee senza trascurare le opinioni altrui. Il termine deriva dal latino "asserere" (asserire) che significa essere liberi, senza invadere la libertà degli altri. Questo concetto lo abbiamo appreso grazie all’incontro con due psicologhe che hanno trattato insieme a noi il tema di come relazionarsi con gli altri in una situazione di disaccordo. Inizialmente le dottoresse ci hanno fatto compilare un questionario a crocette che ci proponeva diverse situazioni e noi dovevamo scrivere come avremmo reagito.
Dopodiché hanno iniziato a spiegare il significato della parola resistenza e hanno distinto due tipi di resistenza: armata, cioè reagire e resistere a chi è contro di noi utilizzando le armi (l’esempio dei Partigiani durante la seconda Guerra mondiale) e disarmata, senza la violenza (come la marcia del sale in India quando gli operai iniziarono a marciare contro la tassa sul sale). Al tempo di oggi le resistenze sono maggiormente disarmate come ad esempio le petizioni e gli scioperi. Esistono tre diversi modi di reagire e di resistere all’opinione di una persona in disaccordo: aggressività (non si ascolta l’opinione altrui e si risponde con aggressività), assertività (si decide nel rispetto di sé stessi e degli altri), passività (si decide solo nel rispetto degli altri senza dare importanza alla propria opinione). Si deve reagire in modo assertivo.