CARLO BARONI
Cronaca

Atti sessuali sulla nipotina di 5 anni. Zio condannato a 8 anni di carcere

La sentenza di primo grado: i fatti risalgono al 2012 ma il racconto della minore arrivò anni dopo

Nel 2019, quando aveva superato i 10 anni, la minore aveva cristallizzato i suoi ricordi di quelle «gesta proibite» in sede di incidente probatorio

Nel 2019, quando aveva superato i 10 anni, la minore aveva cristallizzato i suoi ricordi di quelle «gesta proibite» in sede di incidente probatorio

I fatti risalgono al 2012 e sarebbero avvenuti in Valdicecina. Ma sono venuti fuori sette anni dopo. Un caso delicatissimo che è stato seguito dal sostituto procuratore della Repubblica Sisto Restuccia: uno zio accusato di violenza sessuale sulla nipotina. Un solo episodio che, appunto, anni dopo, fu raccontato dalla minore in un momento in cui stava affrontando un passaggio difficile della sua crescita ma, probabilmente anche per aver raggiunto una maggiore consapevolezza di quello che ha sostenuto le sarebbe accaduto in una specifica occasione quando era sola in casa con il parente. Alla fine la vicenda, all’esito delle indagini, è diventata un processo in tribunale a Pisa che si è protratto a lungo ed ha attraversato tante udienze dedicate alle testimonianze in modo da far emergere il contesto in cui si sarebbero svolti i fatti. Ieri, per questo processo, è arrivato il capolinea del primo grado di giudizio per il 50enne che è stato condannato a 8 anni di reclusione per violenza sessuale su minore. L’uomo è stato condannato anche al pagamento alla parte offesa di una provvisionale immediatamente esecutiva di 20mila euro, come primo risarcimento dei danni subiti dalla giovane che all’epoca dei fatti aveva meno di dieci anni.

Il pubblico ministero aveva chiesto per il 50enne – accusato di aver costretto in quella circostanza la piccola a subire atti sessuali contro la sua volontà – la condanna a sette anni di reclusione. Mentre la difesa dell’imputato, avvocato Chiara Benedetti, aveva sostenuto l’assoluzione ritenendo che le accuse non fossero state provate dall’istruttoria dibattimentale. Nel 2019, quando aveva superato i 10 anni, la minore aveva cristallizzato i suoi ricordi di quelle "gesta proibite" in sede di incidente probatorio. Ricordi di quando di anni – si apprende -- ne aveva appena cinque: fu sentita nelle forme di protezione previste dalla legge, alla presenza di uno psicologo. Un anno fa sembrava che l’istruttoria del processo dovesse essere ripetuta, in quanto era cambiato un giudice del primo collegio penale a cui era stato affidato il caso. La richiesta invece è stata respinta e ieri è arrivata la sentenza.

Carlo Baroni