Il bacino di Roffia, a vario titolo, è stata più volte terreno di scontro politico negli ultimi trent’anni. E torna ad esserlo ora dopo la nota della Federazione Italiana Canottaggio riguardo il venire meno dei presupposti per ospitare eventi agonistici di canottaggio e canoa, di livello nazionale. Forza Italia e Fratelli d’Italia puntano il dito contro Comune e Regione. "Secondo il parere del presidente della società sportiva si dovrà rinunciare alle gare in una struttura unica nel suo genere nel centro Italia – si legge in una nota del gruppo –. Situazione che favorirà senza ombra di dubbio altre località tipo Genova, Piediluco e molte ancora. La genesi di questa situazione inammissibile sembrerebbe legata ai mancati lavori di messa in sicurezza della struttura sportiva. Mancanze generate dai ritardi nei lavori, più volte promessi e mai realizzati, da parte di Comune e Regione. Attività che avrebbero dovuto rendere il bacino di Roffia sicuro e idoneo alle competizioni".
"E’ incredibile constatare come l’amministrazione comunale non abbia fatto le dovute pressioni in Regione affinché la struttura di Roffia potesse mantenere la valenza nazionale che merita – prosegue la nota congiunta –. Giova ricordare come la posizione dell’impianto, e non solo, riesca ad attrarre sportivi internazionali che si cimentano nella disciplina sia in maniera turistica sia professionale".
"Fa male apprendere come sia nettamente venuta a mancare la salvaguardia di un patrimonio che nel suo passato ha ospitato migliaia di atleti e relativi accompagnatori", sottolinea il centrodestra evidenziando che indirettamente ne soffriranno anche le strutture ricettive del territorio a causa della perdita di introiti dovuta alla mancanza di manifestazioni: "un danno economico importante per gli operatori turistici del nostro territorio".
"E’ mancata, soprattutto, una strategia politica nei confronti della Regione verso cui sindaco e giunta avrebbero dovuto agire con più determinazione a tutela del nostro territorio e delle realtà sportive ed economiche coinvolte – l’affondo di Fi e FdI –. Sarebbe stato necessario valutare quanto il bacino fosse indispensabile per la salvaguardia idrogeologica dalle piene dell’Arno e pretendere dalla Regione la messa in sicurezza e il potenziamento delle strutture. Le accuse incrociate sulla responsabilità per i lavori di adeguamento non eseguiti tra l’amministrazione comunale e la società che gestisce l’impianto evidenzia l’incapacità di fare sinergia".
C. B.