
Trovato in un casolare il cadavere di Khrystyina (foto nel riquadro)
Castelfranco di Sotto (Pisa), 1 giugno 2021 - Caccia alle impronte sul cellophane con cui era stato impacchettato il corpo ritrovato nel casolare di Orentano, e sul nastro isolante con cui era stato sigillato. Esame balistico della pistola, trovata nel corso d’acqua a distanza di mezz’ora dal cadavere, ed esame balistico – si apprende – anche dei corpi estranei che l’esame radiografico ha evidenziato nel cranio. Sono gli accertamenti tecnici che seguiranno l’esame autoptico. Il conferimento dell’incarico è fissato per l’11 giugno in procura a Pisa e il medico legale incaricato, ed i consulenti nominati dalla parti, procederanno già dal pomeriggio dello stesso giorno. Il gip, infatti, ha rigettato la richiesta di incidente probatorio avanzata dal pm. Parola dunque alla scienza per trovare i tasselli mancanti ad un delitto al quale le indagini della Squadra Mobile – coordinati dal pm Egidio Celano – hanno già dato un copione che ha retto anche davanti i giudici del Riesame.
Khrystyna Novak, la 29enne scomparsa dalla villetta di Orentano con cui viveva con il compagno e diventata un fantasma nella notte tra il primo ed il 2 novembre scorso sarebbe stata uccisa dal vicino di casa, Francesco Lupino. E lui, 49enne tatuatore di Corte Nardi, ne avrebbne anche occultato il corpo. Sul fatto che si tratti della Novak ( la famiglia della ragazza è assitita dall’avvocato Daica Rometta) i dubbi degli inquirenti sono pochi: quel che resta della ragazza – il corpo è stato trovato ampiamente mutilato dagli animali – portava al dito l’anello di fidanzamento che è stato riconosciuto da una foto. Approfondimenti tecnici saranno effettuati anche sull’auto di Lupino – lal quale al momentio sarebbe contestata anche la premeditazione – posta sotto sequestro: sono stati i dati del gps del mezzo e quanto emerso dai tabulati telefonici a consentire una battuta mirata per ritrovare il corpo a sette mesi dalla sparizione. Per quanto riguarda la morte, l’ipotesi investigativa – in assenza del cadavere – era quella di colpi di arma da fuoco: Lupino (assistito dall’avvocato Valentina marcucci) le avrebbe sparato la sera, quando entrò nella villetta. L’avrebbe uccisa consumando, secondo la ricostruzione degli investigatori una doppia vendetta: contro di lei per essersi adoperata per convincere il fidanzato, Airam Gonzalez, ad uscire dagli affari illeciti messi in piedi con il tatuatore, e contro di lui che l’ascoltava. Se il corpo estraneo dovesse rivelarsi un colpo di arma da fuoco, e sarà rinvenuta un’ogiva, questa sarà comparata sia con la pistola ripescata nell’acqua che con l’ogiva estratta dalla carcassa del cane del fidanzato della Novak a cui Lupino, aveva sparato con la sua Tanfoglio. Arma sparita. Ma gli accertamenti diranno se il fiume l’ha restituita.