SAVERIO BARGAGNA
Cronaca

Ballottaggio a Ponsacco. Fabrizio Lupi: "Adesso si vota la persona. Non si può governare infangando il paese"

L’intervista al candidato sindaco del centrosinistra

Fabrizio Lupi

Fabrizio Lupi

Ponsacco, 19 giugno 2024  –  Fabrizio Lupi, come si vince al ballottaggio?

"Intercettando la preferenza dei singoli cittadini. Gli elettori, arrivati a questo punto, devono scegliere a chi vogliono mettere in mano il Comune. Non è più una questione di partiti, non è una scelta fra coalizioni, ma di singole persone. A chi si vuol dare in mano il Comune? Noi, la mia squadra ed io, siamo convinti che Ponsacco debba essere amministrata da persone competenti e credibili che siano pragmatiche, ma anche che sappiamo sfruttare le opportunità che ci vengono concesse".

Perché dice questo?

"Mi pare che altri aspirino a guidare il paese con gli slogan oppure denigrando la cittadina nella quale vivono. Tutto questo, sia ben chiaro, per un mero tornaconto elettorale. C’è chi se ne infischia di Ponsacco e ne distrugge l’immagine. Ciò che è avvenuto lunedì, con la visita di Matteo Salvini è emblematico".

Emblematico di che cosa?

"La situazione che è stata descritta a Salvini non corrisponde alla verità. Non è vero che a Ponsacco vi sono 300 persone rom. Non è vero che è impossibile portare il cane fuori la sera altrimenti si rischia la pelle. Tutto questo fa male a Ponsacco, fa male a chi vi abita e a chi vi lavora. E’ una narrazione falsa".

Il centrodestra l’accusa di aver cambiato opinione sul Palazzo Rosa. Che risponde?

"Falso, anche questo. Ho sempre detto che sarà la mia priorità. Così come non è vero che siamo la ‘continuazione’ della passata giunta. Ognuno ha il proprio modus operandi. Non sono l’avvocato d’ufficio della passata amministrazione".

Ferretti, e adesso anche D’Anniballe, si sono esposti a favore di Gasperini. Se lo aspettava?

"No, però mi ha sorpreso questo lungo ‘balletto’. Prima l’apparentamento, poi invece l’accusa ai partiti di voler conservare i propri privilegi e, adesso, invece, un ritorno. Un atteggiamento ondivago: prima ci dividiamo, poi ci uniamo e così via. Per me la coerenza ha valore. Per altri, evidentemente, un po’ meno".

Lei ha dichiarato che il programma della coalizione civica di D’Anniballe non è così lontano da quello del centrosinistra. Conferma?

"E’ vero e capisco che questa affermazione disturbi qualcuno, ma è la verità. Ecco perché torno a dire: qui non si vota più un programma (molto simili) o un partito. La scelta, ripeto, è soltanto sulle persone".