CARLO BARONI
Cronaca

Fauglia, guerra alla mega distesa di batterie. "C’è anche un terzo impianto Bess"

La denuncia del comitato di protesta che si è legalmente costituito. Sono scattati i primi ricorsi al Tar

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Il sit in indetto dal comitato di protesta quando fu scoperto il progetto del primo impianto di accumulo autorizzato dal Mase: ora i progetti sono tre

Fauglia (Pisa), 12 agosto 2024 – Ma che fine ha fatto il progetto del mega impianto Bess che dovrebbe portare una distesa di giganteche batterie di accumulo di energia green in uno degli spicchi più belli della colline pisane?

Intanto inizialmente l’impianto era uno, poi sono diventati due e adesso, sul rapporto Mase – fanno sapere dal comitato di protesta dei cittadini – , ne è spuntato un terzo da 42 Mw. Per alimentarli tutti e tre - secondo il comitato – "si stimano circa 200 ettari di fotovoltaico".

Altra novità sulla vicenda è che alcuni dei residenti nella zona – si apprende – hanno fatto ricorso al Tar che quindi "si andrà in giudizio per vedere di fermare lo scempio delle nostre colline". Inoltre è stato legalmente costituito il comitato di protesta (composto da 25 soci) e questo è diventato intercomunale (Fauglia, Collesalvetti e Crespina-Lorenzana) perchè anche in queste zone ci sono analoghe problematiche legate al fotovoltaico.

Tutta questa storia è cominciata alla fine dell’inverno scorso quando i cittadini scoprirono che qualche settimana prima - a febbraio – il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica aveva approvato un progetto per la realizzazione di un impianto di accumulo di energia elettrica da 50 megawatt, costituito da 56 container da 35 tonnellate ciascuno su un’area di circa 2 ettari tra le colline livornesi e pisane, precisamente a Postignano, frazione di Acciaiolo, per un investimento da 53 milioni di euro.

L’impianto sarà posizionato su un terreno tra i più alti della zona che è stato progettato da Fotowatio, controllata spagnola della saudita Abdul Latif Jameel.

Poi, mentre infuriava la prima protesta, è spuntato anche il progetto per un altro impianto. Ora il comitato denuncia che ne arriverebbe un terzo, lanciando l’allarme per le colline che sarebbero invase da un mare di pannelli solari e batterie al litio, fra cabine e sistemi di riconversione, oltre la la stazione per il collegamento alla rete di trasmissione nazionale.

Intanto però qualcosa si starebbe muovendo a livello regiornale: entro il 30 novembre la Regione, con l’aiuto dei Comuni, sarebbe pronta a stilare la mappa delle aree non idonee per la realizzazione di questi impianti: "quale migliore occasione per il Comune di Fauglia per dare attuazione alla delibera che fece il 13 aprile per salvare le colline di Postignano?", dicono al comitato – guidato da Mileo Ranieri– che, subito dopo la scoperta del primo impianto, venne messo in piedi dai residenti della zona.