Belvedere Spa e gli scenari toscani. La ricetta di Renzo Macelloni: "Azionariato popolare e territorio"

Il sindaco di Peccioli detta i passaggi chiave per entrare dentro una nuova operazione "Un modello che coinvolga le famiglie sarebbe fondamentale anche per attuare nuovi investimenti".

Belvedere Spa e gli scenari toscani. La ricetta di Renzo Macelloni: "Azionariato popolare e territorio"

A sinistra, la discarica di Legoli che negli anni è diventata anche un luogo per ospitare eventi culturali e di intrattenimento

Le parole chiave per Renzo Macelloni sono due: territorio e cittadini. Insieme, strettamente unite e sinergiche, sono il cuore della mission di Belvedere Spa, la società a partecipazione popolare con 900 soci cittadini azionisti, che è a capo della discarica più grande e virtuosa della Toscana. E quale ruolo nei futuri scenari della Toscana? "Belvedere potrebbe entrare in futuro in una società che si fonda sull’azionariato locale preceduto da un dialogo costruttivo tra la costa e il centro: anche la Multiutility, quindi, dovrebbe esser rivista nella sua forma e missione e dar vita ad una società o “agglomerato” di società che dialoghino con il territorio senza colpi autoritari e imposizioni dal più forte", dice Renzo Macelloni, sindaco di Peccioli, che è stato l’artefice dei traguardi raggiunti da Belvedere Spa e ne ha fatto un modello internazionale.

Ma perché si arrivi a questo, secondo Macelloni, serve un "percorso di valutazioni politiche che fino ad oggi non c’è stato, un dialogo diverso, appunto, fra Pisa e Firenze, un impegno legato al territorio, soprattutto". La Belvedere, è una delle spa, infatti, ancora non coinvolte da Alia-multiutility, la società nata nel 2023 con l’obiettivo di unificare le grandi e piccole società della regione dei servizi ( luce,acqua, gas e rifiuti) e che fin qui ha messo insieme solo le spa di Firenze, Prato, Pistoia, Empoli e in parte Arezzo ma non ha ancora fatto breccia in altri territori, a cominciare da quelli di Reti Ambiente. "Stiamo parlando di quello che sarebbe, comunque, un percorso lungo, e anche complesso – spiega Macelloni –. Ma se dovesse decollare una progettualità che si allinea a quella che è la nostra mission storica, ovvero il forte legame con il territorio, con i cittadini, non avrebbe alcun senso, a quel punto, restare da soli. Ma, appunto, deve cambiare lo scenario e, sicuramente, deve essere abbandonata l’idea, che riteniamo sbagliata, della quotazione in Borsa e, allo stesso tempo, deve essere avviato uno studio di fattibilità su una forma di azionariato popolare per la gestione dei servizi pubblici toscani: è questo il quadro necessario affinché Belvedere possa prendere in considerazione di entrare nella partita".

Secondo Macelloni tutto questo porterebbe dei vantaggi significativi: "Il rapporto con i cittadini è fondamentale". E su questo, va detto, Peccioli insegna e ne è la prova. "Un soggetto fondato sull’azionariato popolare sarebbe un passaggio importante anche per attuare nuovi investimenti". Belvedere Spa ha fatto di questo rapporto la sua forza fin dall’inizio della sua esistenza, senza abbandonarlo mai nella realizzazione dei progetti. Una storia di eccellenza e innovazione iniziata nel 1997 e motore di quello che è oggi il Sistema Peccioli. Una scommessa vinta. E’ di poche settimane il raggiungimento di un ulteriore traguardo: il nuovo impianto per il recupero della frazione organica dei rifiuti solidi urbani. Si tratta di un moderno biodigestore anaerobico in grado di trattare novantasettemila tonnellate di rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata della frazione organica che daranno origine a otto milioni di metri cubi di biometano. Economia circolare allo stato puro.

Carlo Baroni