Sui banchi dell’opposizione non ci sarà nessuno. Mancheranno tutti i gruppi: Filo Rosso, Gruppo Misto, Forza Italia, Lega, Liberali e Noi Moderati, Fratelli d’Italia. Pd e alleati approveranno da soli il documento unico di programmazione e il bilancio di previsione. Una scelta forte, annunciata ieri dai rispettivi capogruppo: Veronica Bagni, Manola Guazzini, Paolo Vallini e Francesca Bruni. Perché? Le questioni sul tavolo sono molte. A partire dal fatto che l’amministrazione "non ha messo in condizioni i gruppi di poter studiare adeguatamente e con i tempi che sono necessari, una documentazione così ampia e complessa". "Tutti i documenti – sottolinea Guazzini – sono stati resi disponibili all’ultimo minuto, quando avevamo chiesto espressamente di averli prima. Come succede in tantissimi altri comuni".
"Così facendo ci viene tolta la possibilità di presentare emendamenti – aggiunge Bruni –. Basti pensare che la giunta ha messo a disposizione il Dup ai consiglieri il 5 dicembre che andrà in approvazione il 30 insieme al bilancio". Quindi una seduta con atti fondamentali con tariffe di vari servizi, e relazioni di istituzioni importanti. "Tutto questo – dicono i capigruppo – è arrivato solo il 18 dicembre". Poi ci sono i contenuti. "Un Dup che non racconta niente di nuovo", dicono: "una fotocopia degli ultimi anni". Paolo Vallini punta il dito direttamente al cuore della questione. "Siamo davanti ad un Comune con i conti in ordine, in salute – dice –. E anche quest’anno si ribadisce la scelta di non contrarre mutui, come sarebbe opportuno fare, per accelerare le realizzazioni importanti".
Ma le critiche sono a pioggia. Solo alcune: nessuna scelta sulla tassa di soggiorno "i cui fondi potrebbero servire per rilanciare una mostra del tartufo che non funziona", nessun cenno allo stato di agitazione della polizia municipale, "manca ogni riferimento alla rigenerazione urbana delle concerie". Mentre a fronte di tanti annunci si trovano tagli: "la manutenzione delle strade scende da mezzo milione a 275mila euro". Tutto questo in un bilancio da 55 milioni di euro: "E con nelle orecchie i problemi della compagna elettorale: 5 milioni sulle strade in cinque anni; intanto però di comincia tagliando". Poi c’è il tema sociale e quello del lavoro: "con il caso delle bibliotecarie che hanno perso il posto – chiosa Veronica Bagni – per il mancato rinnovo dell’appalto, e mai ascoltate dal sindaco. Una programmazione vuota, mancano anche investimenti sul sociale in un tempo di grave crisi come questa".
Carlo Baroni