SARAH ESPOSITO
Cronaca

"Noi, bloccati da due mesi in Messico"

Coppia in vacanza non riesce a rientrare. La rabbia di Carlotta Brogi: "Altri Paesi si sono prodigati per far rientrare i loro connazionali"

Carlotta Brogi di Terricciola e Yari Mainardi di Livorno

Terricciola, 9 maggio 2020 - Il più incantevole dei paradisi può diventare una gabbia. Così la felicità di passare insieme del tempo in un luogo incantevole si trasforma nell’angoscia di non poter tornare a casa. È la storia di Carlotta Brogi e Yari Mainardi. Lei è una ragazza di Terricciola poco più che trentenne, laureata in ingegneria che ha deciso di lasciare l’Italia per realizzare i suoi sogni e ricominciare a studiare dall’altra parte del mondo. "Io e il mio ragazzo – racconta Carlotta – lavoriamo come stagionali. A dicembre abbiamo deciso di partire in vacanza in Messico, a Puerto Escondido, con la volontà di rientrare il 16 marzo". Una scelta che si è scontrata con quello che stava per accadere di lì a poco. Lo scoppio della pandemia e il blocco quasi totale del traffico aereo.  

«Pochi giorni prima della partenza – continua – ci cancellano il volo per tornare in Italia. Dopo una settimana spostano il volo all’8 aprile, per poi cancellare anche questa data, pochi giorni prima. L’agenzia ci ha consigliato di rivolgerci all’ambasciata dato che le compagnie aeree hanno sospeso i voli fino a giugno". A questo si aggiunge la questione economica per una vacanza che si è prolungata improvvisamente e un ritorno che rischia di essere molto più costoso del previsto. "Abbiamo già pagato profumatamente il volo che avrebbe dovuto portarci in Italia – spiega – e le alternative (sempre dopo giugno, ndr) sono molto costose. Abbiamo scritto al console spiegandogli i motivi per cui sarebbe necessario un ritorno urgente in Italia. Motivi privati e lavorativi. Il mio ragazzo è bagnino e deve rientrare entro il mese di maggio e io devo tornare in Australia per il mio secondo Working Holiday Visa (un visto che permette ai giovani di lavorare e studiare in Australia, ndr)". Dopo chiamate ed email Carlotta e Yari trovano un volo organizzato per il rimpatrio degli Italiani, Cancun - Roma, al costo di 1200 euro a testa.  

«Nonostante i costi fossero alti, abbiamo contattato l’agenzia che organizzava il volo – continua – e i posti erano già esauriti. La cosa che ci fa rabbia è che in queste settimane abbiamo incontrato persone provenienti da tutto il mondo, i loro Paesi di provenienza si sono prodigati per riportarli a casa. Cosa che non è successa con noi. Ci siamo iscritti a una lista per il prossimo volo, ma senza la certezza di una data. Oggi sono delusa quasi quanto il momento in cui ho capito che sarebbe stato impossibile continuare a lavorare in Italia, un Paese che amo ma dal quale sono dovuta scappare per cercare di realizzare i miei sogni". © RIPRODUZIONE RISERVATA