San Miniato (Pisa), 3 novembre 2024 – La blue tongue è una malattia infettiva non contagiosa dei ruminanti, trasmessa da insetti vettori. Malattia che ha già causato gravi danni in diversi allevamenti europei. In Italia sono stati rilevati diversi focolai, con impatti significativi non solo per le aziende colpite, ma per l’intera filiera agricola e zootecnica. Un caso, ora sotto osservazione, è nel Comprensorio del Cuoio. Lo conferma Diego Stiaccini, presidente dell’assemblea degli allevatori di Pisa: “In provincia sono state rilevate in questi mesi alcune positività – dice –. Ma evitiamo allarmismi: non ci sono problemi per i consumatori di carne. Inoltre dobbiamo considerare che abbiamo un sistema sanitario d’eccellenza per quanto riguarda la prevenzione”. “Quando emerge un caso deve essere gestito sotto il profilo dello spostamento degli animali – aggiunge – per evitare nuovi contagi nel bestiame attraverso il vettore, l’insetto che trasporta la malattia”.
Tuttavia cresce anche qui in Toscana la preoccupazione per la Blue Tongue. “Non bisogna fare allarmismi, ma fare la necessaria vigilanza sì”, ha precisato proprio in questi giorni Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana.
“Noi come Confagricoltura Toscana - dice Neri - siamo in costante contatto con le aziende del territorio per monitorare l’evoluzione della situazione e con le istituzioni locali. La Regione Toscana ha già fatto un bando a sostegno degli allevatori che mettono a disposizione delle autorità sanitarie capi di bestiame con funzione di ‘sentinella’ per verificare l’eventuale circolazione virale. Ma ovviamente non può bastare ed è evidente che sia necessario un intervento coordinato tra tutti i Paesi membri dell’Unione europea per garantire misure adeguate sia sulla prevenzione che sul contenimento e una distribuzione equa dei fondi necessari”.
“La nostra agricoltura – dice il presidente di Confagricoltura Toscana - è già sotto pressione a causa delle conseguenze delle tensioni geopolitiche, dell’inflazione e di politiche comunitarie spesso distanti dalle esigenze reali del settore. Gli allevatori toscani, così come quelli di tutta Italia, non possono subire ulteriori colpi. Per questo chiediamo alle istituzioni europee non solo la disponibilità immediata di vaccini sicuri ed efficaci, ma anche la predisposizione di aiuti economici diretti per sostenere le aziende che subiscono perdite economiche a causa della blue tongue”.