LUCA BONGIANNI
Cronaca

Bocelli assessore di Lajatico: "A lui la cultura del mondo". E cittadinanza onoraria alla moglie

In tanti in piazza per applaudire il maestro che ha ricevuto, insieme a Veronica, anche le chiavi della città. Il governatore Giani: "Una grande coppia che onora la Toscana e ne dà il volto più bello".

Bocelli assessore di Lajatico: "A lui la cultura del mondo". E cittadinanza onoraria alla moglie

Il paese di Lajatico, che solo pochi mesi fa si era travestito da Hollywood per ospitare i più grandi attori e cantanti del mondo al Teatro del Silenzio, ha voluto omaggiare il maestro e tenore Andrea Bocelli e sua moglie Veronica Berti con tre importanti onorificenze. Presenti nella centralissima piazza Vittorio Emanuele tanti sindaci della Valdera e della Valdicecina, il governatore della Toscana, Eugenio Giani, il prefetto di Pisa, Maria Luisa D’Alessandro, fino ai rappresentanti delle forze dell’ordine. Il sindaco di Lajatico, Fabio Tedeschi, ha consegnato la delega alla cultura ad Andrea Bocelli "perché Bocelli è assessore della cultura del mondo" ha detto il sindaco Tedeschi, la cittadinanza onoraria a Veronica Berti e la consegna ad entrambi delle chiavi della città.

"Noi siamo e vogliamo restare umili rispetto a tutte le onorificenze che Andrea ha ricevuto nella sua carriera a livello internazionale e delle quali siamo tutti onorati – ha detto il primo cittadino – questa è una piazza è un puntino nel mondo ma è una piazza di tutti e aperta a tutti, che accoglie un momento che abbiamo fortemente voluto". Da Bocelli la dedica a due persone speciali: al babbo, che nei primi anni della sua poi gloriosa carriera volle fortemente che uno dei primi concerti fosse in beneficenza per il paese di Lajatico, e a sua mamma. Quindi il ringraziamento del governatore Giani, che ha definito Andrea e Veronica "una grande coppia che onora la Toscana e ne dà il volto più bello, migliore nella contemporaneità, cultura, imprenditorialità e solidarietà" per poi rimarcare l’importanza e il valore del Teatro del Silenzio. "Dalle parole di Giani ho sentito una cosa che mi volevo far sentir dire: mi piace sapere che il Teatro del Silenzio sia un simbolo della Toscana. Noi, o almeno io, di Lajatico non sono mai stato geloso. Mi piace sempre condividere e mi fa piacere che questa iniziativa dall’idea un po’ pazza dell’architetto Alberto Bartalini sia riconosciuto come simbolo di tutta la Regione. Si vive in un mondo molto divisivo, dove siamo raggiunti ogni giorno da notizie drammatiche. Partendo dai miei figli ho sempre cercato di ricordare che ogni litigio è un incidente intellettuale perché da ogni litigio scaturisce poi il peggio. Cito Dante ‘poca favilla gran fiamma seconda’ quindi bisogna stare molto attenti. Ecco, mi piace questo momento di unione e mi piace pensare che il Teatro del Silenzio sia un lembo di tutta la Toscana".