Abbiamo intervistato Pietro Senesi, carabiniere del Nucleo territoriale di Montefalcone, e Armando Verdino, divulgatore ambientale.
Qual è la differenza tra caccia e bracconaggio?
"La caccia riguarda animali selvatici che appartengono allo Stato. Per poter cacciare c’è bisogno di una licenza e bisogna seguire regole, come numero di colpi da sparare e quantità di animali da abbattere, che molti cacciatori non le rispettano".
In che zone della Toscana è praticato il bracconaggio?
"Ovunque, pure nelle Cerbaie".
Quali animali sono più a rischio?
"Lepri, caprioli, cinghiali e, nel Padule di Fucecchio, anatre, che per essere uccise vengono richiamate con dei richiami elettrici. Un esempio di animale non solo bracconato ma pure contrabbandato sono le ’cee’, i figli delle anguille, vendute a prezzi molto elevati".
Quali sono le pene previste per questo reato?
"Si rischiano sanzioni amministrative e denunce penali, eppure alcuni corrono questo rischio per potersi arricchire".
I cittadini cosa possono fare? "Per mettere fine a questa forma illegale di caccia bisognerebbe ad esempio accertarsi della provenienza della carne che viene servita nei ristoranti".