
L'ingresso del bunker (foto Sarah Esposito/Germogli)
Fornacette (Pisa), 2 agosto 2016 - Sta lì da più di 70 anni ma forse in pochi si sono accorti della sua presenza. Un edificio dalla forma particolare che avrà sicuramente attirato l’attenzione di molti, soprattutto dei più giovani che non ricordano la sua costruzione né tantomeno ne conoscono la funzione. Si tratta del rifugio antiaereo che si trova a Fornacette in pieno centro storico, in quella che si chiama piazza Bambini di Sarajevo. Dal suolo spuntano degli archi che nascondono due cancelli. Si scendono pochi gradini e ci si ritrova in un cunicolo fatto di diverse piccole stanze, in ognuna c’è una presa d’aria. Da pochi giorni il Comune di Calcinaia, attraverso una delibera, ha assegnato la gestione del prezioso reperto bellico all’associazione Aiuta Molunga, gestione che prevede la cura degli spazi e la manutenzione, con il fine di poter aprire il rifugio alle visite.
"Mi ricordo di questa costruzione da quando ero piccolo – racconta il presidente dell’associazione Massimo Pardossi – per noi era un punto di riferimento per andare a giocare, poi è stato lasciato in stato d’abbandono e adesso che c’è stata la possibilità di fare una convenzione con il Comune vorrei restituire questo luogo straordinario a Fornacette, tramite l’associazione". Un luogo che sarà inedito per molti fornacettesi che per anni ci sono passati davanti. Il bunker era stato riaperto agli inizi degli anni ’90, quando la piazza fu intitolata ai bambini di Sarajevo, per poi tornare nel dimenticatoio. "Adesso abbiamo ripulito – continua Massimo – ma quando siamo entrati qui la prima volta abbiamo trovato di tutto, comodini, sacchetti, ogni tipo di rifiuto. Ora è totalmente pulito anche se le sbarre dei due cancelli d’ingresso non impediscono gesti di inciviltà di questo tipo".
Il rifugio è stato costruito intorno al 1942-43 e sulla sua storia ci sono delle teorie contrastanti «Sto raccogliendo storie e testimonianze – spiega il presidente – di chi potrebbe sapere qualcosa di più sulla costruzione del rifugio. Qualcuno mi ha detto che è stato costruito dall’esercito tedesco, mentre altri dicono che ad averlo tirato su siano stati i militari italiani. Di sicuro si tratta di un rifugio anti bombe e non di un bunker di offesa, come ce ne sono altri in zona». La particolarità dell’edificio è proprio questa, nonostante gli anni di trascuratezza il rifugio fornacettese gode di ottima salute e si appresta a diventare un esempio per studenti e appassionati.
"Per metterlo in sicurezza – conclude – serve un passamano per le scale, delle luci nel corridoio e delle pareti in plexiglass agli ingressi. Dopodiché, mi auguro intorno alla metà di settembre, si potranno fare delle visite guidate per scolaresche o privati. Nel frattempo io continuo le ricerche per ricostruirne la storia. Sarebbe bello che in questo spazio si potessero allestire mostre di foto e di pittura".