LUCA BONGIANNI
Cronaca

Buti abbraccia il suo campione. Asllani si racconta in piazza: "A scuola nascondevo il pallone"

Il giovane di origini albanesi torna nel paese in cui è cresciuto dopo aver conquistato il tricolore con l’Inter "Ai ragazzi dico: datevi un sogno e tenetevelo bene in testa, inseguitelo che il lavoro poi paga sempre".

Buti abbraccia il suo campione. Asllani si racconta in piazza: "A scuola nascondevo il pallone"

Buti abbraccia il suo campione. Asllani si racconta in piazza: "A scuola nascondevo il pallone"

Il Tricolore con l’Inter, l’Europeo con la sua Nazionale, le vacanze in Grecia ma prima di ricominciare la nuova stagione Kristjan Asllani è passato da Buti, come fa spesso, stavolta per prendersi l’abbraccio di tutto il paese. Un vero e proprio bagno di folla ha accolto il centrocampista dell’Inter e della Nazionale albanese, Kristjan Asllani, nato a Elbasan ma arrivato a Buti a due anni. Bambini e ragazzi in delirio per il 22enne arrivato fino alla Serie A ed al titolo di campione d’Italia. Piazza Garibaldi era tutta per lui. Quella piazza che lo ha visto crescere sempre con il pallone tra i piedi. "Anche nelle giornate di pioggia si vedeva un ombrello in mezzo alla piazza ed un pallone che rimbalzava, sotto c’era Kristjan" ricorda Enrico Pelosini, che lo ha incalzato con alcune domande e ricordi di quando era piccolo. "Sì uscivo sempre di casa con il pallone, penso di aver rotto tante cose qui in piazza. Lo portavo anche a scuola, lo nascondevo e poi lo riprendevo all’uscita, ho imparato prima a palleggiare che a memorizzare le tabelline". Fin da piccolissimo si è innamorato del calcio. I primi calci nella Butese, con il primo allenatore Cristiano Filippi detto ‘Watson’, poi l’esperienza al Tau Altopascio e quindi lo sbarco ad Empoli, dove in 13 anni ha svolto tutto il settore giovanile fino all’esordio in Serie A, il 22 settembre 2021. "Il sogno che avevo fin da ragazzino. Devo ringraziare mister Andreazzoli e tutta la società dell’Empoli che ha sempre creduto in me. Ai ragazzi dico: datevi un sogno e tenetevelo bene in testa, inseguitelo che il lavoro poi paga sempre. È importante il divertimento ma anche l’umiltà ed il rispetto, soprattutto per i genitori che fanno tutto per noi". Sul palco con lui anche il butese Francesco Pratali, ex difensore di Serie A, che ha visto crescere Asllani.

"Già a 6 anni calciava con entrambi i piedi ed è rarissimo per un ragazzino – dice Pratali – ma vorrei sottolineare un’altra cosa di lui. Giocare a calcio oggi sanno in tanti ma ne arriva pochi. Perché serve sacrificio, la testa conta per il 70%. E poi la personalità, giocare davanti a 70mila persone non è semplice e Kristjan lo fa con una serenità incredibile, questo fa la differenza". Ma si è parlato anche della sua vita a Milano. "Mi dedico molto al lavoro, non faccio tanto altro. Non ho una ragazza, credo che arriverà quando meno me l’aspetto. Voglio una ragazza brava, perché sono spesso fuori casa e si deve conciliare con i miei impegni". Alla fine dell’intervista la sindaca Arianna Buti ha consegnato ad Asllani l’Aquila d’Oro e lui ha ricambiato regalando la sua maglia nerazzurra. Quindi un’onda infinita di foto e autografi, per quel bambino ormai cresciuto diventato un esempio di umiltà e semplicità per i più piccoli e non solo.