REDAZIONE PONTEDERA

Compra oro e denuncia lo smarrimento dell'assegno, assolto dalla calunnia

Rappresentante di Ponsacco era finito nei guai dopo un acquisto per 30mila euro da una televendita

Tribunale di Pisa

Ponsacco, 16 febbraio 2017 - Lieto fine con l’assoluzione per la vicenda di un rappresentante, ora in pensione, andato sotto processo per calunnia a causa di un assegno da 30mila. Un assegno consegnato 'post datato' al venditore – a fronte dell’acquisto di alcuni preziosi – salvo poi, prima della scadenza dell’incasso, andarne a denunciare lo smarrimento alla stazione dei carabinieri di Ponsacco. Il venditore era un commerciante delle televendite che, alla precedente udienza, nel dicembre scorso, era venuto dalla riviera adriatica a rendere testimonianza davanti il giudice monocratico del tribunale di Pisa Pietro Murano.

L’imputato è un 69enne di Ponsacco, R.C., difeso di fiducia dall’avvocato Martelli che, ammesso il fatto, ha spiegato come tutto originasse dalla denuncia dello smarrimento di ben 60 assegni tra i quali quello al centro del processo. Ma è stato illustrando lo smarrimento e lo stato di agitazione del suo assistito che il legale è riuscito a far emergere la non volontà del ponsacchino di accusare qualcuno – con la sua denuncia – di furto o di ricettazione.

Era in questo passaggio la chiave della storia che secondo l’accusa si configurava il reato di calunnia. Una storia i cui contorni sono stati, appunto, la passione del 69 enne per le televendita come una vetrina appetitosa nella quale c’è di tutto: dall’oro con pietre preziose, ai quadri. Ma anche tappeti, più altra merce di vario genere. Negli anni ha sempre acquistato di tutto un po’. Ma stavolta le traversie di un assegno l’avevano portato in tribunale a rispondere di un reato per il quale si rischia una pena da due a sei anni. Assolto perché il fatto non costituisce reato.