VALDERA
Alla fine è arrivata l’assoluzione perché il fatto non sussiste. L’uomo, 40enne, era accusato di atti sessuali con minore, nel caso sulla figlia di 4 anni. Al centro del processo un episodio: quello di essersi fatto insaponare nelle parti intime dalla bambina, un gioco erotico che l’accusa contestava come avvenuto sotto la doccia. Il 40enne della Valdera , dopo la denuncia-querela della compagna, ebbe un divieto di avvicinamento alla casa familiare. I fatti, avvenuti in Valdera, sono del 2016 e sono diventati un processo a seguito della denuncia-querela della mamma della piccola che fece da detonatore ad una capillare attività d’indagine da parte del Commissariato di polizia di Pontedera: la bambina fu sentita all’asilo, in forma protetta, da un agente e dal consulente nominato dalla Procura. Scattò anche la perquisizione a casa dell’uomo (la coppia era ormai separata) che viveva coi suoi genitori: nel mirino finirono anche i supporti informatici per verificare se il padre della piccola detenesse materiale pedo-pornografico, ma la perquisizione dette esito negativo. È stato un processo lungo e complesso con diversi testimoni. Anche la madre dell’imputato – che si è sempre detto innocente fin dalle prime dichiarazioni rese al gip – e nonna della bambina che spiegò in aula, proprio relativamente all’episodio: "La doccia aveva la tenda aperta, lui la fa sempre così". La donna riferì ai giudici di essere rimasta sempre lì e di essersi allontanata per un tempo minimo e non sufficiente "perché potesse accadere una cosa del genere". Nel processo sono stati sentiti anche il padre dell’imputato ed i vicini di casa. Tra novanta giorni il collegio depositerà le motivazioni.
C. B.