CARLO BARONI
Cronaca

Casa occupata da un anno: “Doveva essere liberata, ma sono sempre dentro”

Il proprietario è andato con il muratore per sigillarla ma ha dovuto desistere

Carabinieri a Ponsacco

Carabinieri a Ponsacco

Ponsacco, 13 aprile 2025 – Sono centinaia in Italia i tentativi di occupazione abusiva di alloggi popolari. Un tema complesso sul quale si dibatte da anni, sia a livello politico che legale. Un problema che affligge tutto il Paese e che ha, in base ai territori, alle rispettive criticità ed emergenze, origini diverse. A Ponsacco episodi ci sono stati anche in passato. L’ultimo – lo ricordiamo – si è era registrato a fine 2024. Nei giorni scorsi per un cittadino – che vive in un altro Comune, ma proprietario di una casa a Ponsacco, sembrava che la brutta esperienza potesse essere finita. Ma non è stato così.

La casa in questione è nel Palazzo Rosa, un fronte problematico da tanto tempo ormai per la cittadina del Mobile. La casa è occupata da un anno. Il proprietario – come ci spiega – è stato avvertito tramite l’amministratore che l’immobile era libero. E che era il caso – considerata la probabilità che potesse essere occupata da altri in tempi brevi – “di recarsi sul posto, assistito da un legale, per provvedere a sigillare l’appartamento in modo che non potesse essere preso nuovamente da altre persone”. Un rischio concreto.

“Purtroppo però non era così – dice –. Quando siamo arrivati la casa mostrava evidenti segni di essere ancora vissuta e, dopo poco istanti, è arrivata una ragazza del nucleo familiare”. “Mi ha detto – aggiunge – che se ne andranno se il Comune darà loro un altro alloggio”. Così, quell’immobile, acquistato come investimento una volta raggiunta la pensione, per ora, resta a beneficio di altri. Sulla vicenda, ovviamente, c’è una denuncia, fatta un anno fa. “Nei prossimi giorni – conclude il proprietario – parlerò con il Comune per avere aggiornamenti”. L’italia, si sa, è piena di case occupate e di carte bollate per avere giustizia, o per ripristinare comunque la legalità. Si parla di migliaia, decine di migliaia – talvolta con manomissioni o sfondamenti – fra appartamenti di privati, scuole, vecchie caserme, spesso trasformandoli in aree segnate dal degrado con conseguenze pesanti sulla sicurezza.

C. B.