Crespina Lorenzana (Pisa), 17 dicembre 2024 – “Trascorro le giornate in un magazzino, non ho riscaldamento e sono malata. Chiedo solo un’abitazione adatta alla mia condizione”. Va avanti da oltre un anno la drammatica vicenda di Maria Lucia Castro, 64 anni, residente nel Comune di Crespina Lorenzana, che nei giorni scorsi ha scritto una lettera aperta al sindaco lanciando l’ennesima richiesta di aiuto per una situazione di emergenza abitativa. La 64enne convive dal 2010 con la sclerosi multipla, che le ha causato una progressiva perdita della mobilità costringendola su una sedia a rotelle e impedendole di lavorare. A queste difficoltà si è aggiunto il problema di un tetto sulla testa.
“Con il progredire della malattia – scrive – anche per mio marito è stato difficile lavorare con continuità e non siamo più riusciti a pagare il mutuo”. Così nel dicembre 2022 la casa viene venduta all’asta dopo un pignoramento da parte della banca. A quel punto Castro aderisce al bando per l’assegnazione di una casa popolare: è l’inizio di una nuova battaglia per la donna, “questa volta contro la burocrazia”.
“Mi è stata assegnata una casa popolare al primo piano di un edificio senza ascensore – racconta nella lettera diretta al primo cittadino – ma da cinque anni sono su una sedia a rotelle. Inoltre, la camera matrimoniale non arriva a 10 metri quadrati ed è impossibile mettere un altro letto per mio marito che mi assiste durante la notte”. Alla lettera aperta ha risposto nei giorni scorsi il Comune con un post su Facebook, spiegando di “essersi subito attivato per cercare di trovare una soluzione possibile, ma di non avere altri immobili di proprietà per proporre soluzioni diverse“. Intanto, in aiuto della donna si sono attivate le associazioni del territorio. Kinzika Group ha risposto, infatti, all’appello dell’associazione Orizzonte Comune di Crespina Lorenzana “per difendere la dignità dei più vulnerabili contro la burocrazia”.
“La situazione si protrae da oltre un anno - spiegano le referenti Chiara Frassi e Emanuela Tavella - e necessita di un intervento umanitario oltre che burocratico. Stiamo comunicando con le autorità locali e le altre associazioni per trovare una soluzione abitativa dignitosa per Maria Lucia Castro, accessibile e vicina ai servizi anche medico-farmaceutici. Non abbiamo intenzione di lasciarla sola e faremo di tutto per aiutarla a ritrovare il sorriso”.