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Caso biblioteca, duello sui numeri: "Stiamo lavorando per la riapertura"

Sindaco e assessore difendono le scelte su San Miniato Basso e replicano alle bibliotecarie e a Filo Rosso

Caso biblioteca, duello sui numeri: "Stiamo lavorando per la riapertura"

Il sindaco replica alle accuse apparse sui social e sui quotidiani nei giorni scorsi ad opera delle ex operatrici della cooperativa che aveva l’appalto e poi della lista Filo Rosso

Il caso biblioteca è un modo sempre aperto. Fra polemiche e scontri politici. Anche sui numeri. "Dire che la temporanea chiusura della biblioteca di San Miniato Basso e la scelta di internalizzare il servizio di gestione ha fatto peggiorare la qualità del servizio, significa non aver saputo leggere i numeri che, in maniera impropria ed anche errata – dicono il sindaco Giglioli e l’assessore alla cultura Squicciarini –, sono stati diffusi, considerando che il funzionamento di un servizio come quello bibliotecario non si misura né dagli accessi, né tantomeno dai prestiti, ma va letto nel suo contesto. E questo ci impone, inevitabilmente, di dover fare chiarezza". La freplica in prima battura è alle ex operatrici della cooperativa che aveva l’appalto e poi della lista Filo Rosso.

"Se da una parte la biblioteca ‘Luzi’ di San Miniato per il 2024 sostanzialmente conferma i dati del 2023, dall’altra abbiamo un ovvio crollo della sede di San Miniato Basso, dovuto alla sua chiusura, che ci fa registrare un -70% - spiegano i due amministratori -; si tratta di un dato che, però, viene quasi totalmente recuperato dal clamoroso exploit che abbiamo registrato nella sede di Ponte a Egola, inaugurata appena un anno fa, che si dimostra un vero successo dell’attuale amministrazione. La nuova sede ha più che raddoppiato i suoi numeri, facendo complessivamente registrare nel dato finale, un calo complessivo di appena 6%, cioè niente". E parlano del futuro: "Stiamo lavorando per riaprire il prima possibile la struttura di San Miniato Basso, un presidio di cultura importante che non vogliamo certo perdere – precisano".

Gli amministratori fanno chiarezza sulla scelta dell’amministrazione di internalizzare la gestione dei servizi: "Il servizio si è modificato perché abbiamo fatto una scelta, ma le biblioteche non ne hanno risentito in termini di qualità - affermano -. I numeri, le presenze e anche le attività svolte dal personale comunale, come ad esempio quelle con le scuole del territorio, dimostrano la capacità e la professionalità dei dipendenti, una valutazione confermata anche dai numeri che, lo ripetiamo, se letti nel modo giusto, raccontano come stanno davvero le cose. Non siamo quindi disposti ad accettare attacchi ulteriori sull’andamento delle nostre biblioteche, critiche provenienti da ex operatrici della cooperativa che rischiano di gettare, sulle scelte amministrative, valutazioni personali che ben poco hanno a che vedere con queste ultime".