CARLO BARONI
Cronaca

Caso dell’infermiere minacciato. Sicurezza al centro del dibattito: "Episodi di gravità crescente"

Paziente punta alla testa la pistola scacciacani, interviene il presidente dell’ordine "Anche degli stessi cittadini devono poter accedere ai servizi in un clima di serenità".

Paziente punta alla testa la pistola scacciacani, interviene il presidente dell’ordine "Anche degli stessi cittadini devono poter accedere ai servizi in un clima di serenità".

Paziente punta alla testa la pistola scacciacani, interviene il presidente dell’ordine "Anche degli stessi cittadini devono poter accedere ai servizi in un clima di serenità".

Quello che è accadurto al centro di salute mentale La Badia – infermiene minacciato con una pistola scacciacani da un paziente subito trovato e arrestato dai carabinieri – ha riproposto con forza iil tema della sicurezza. "Assistiamo a una vera e propria escalation di episodi di violenza ai danni del personale sanitario: purtroppo dobbiamo ribadire, che la situazione è gravissima e che servono provvedimenti", dice David Nucci presidente dell’ordine delle professioni Infermieristiche Interprovinciale Firenze-Pistoia, dopo i fatti di San Miniato."L’ultima nota che abbiamo diramato sul tema è del 7 gennaio, in riferimento a un’aggressione avvenuta a Pescia – prosegue Nucci -. Dieci giorni dopo ci troviamo a dire le stesse cose per il caso registrato a San Miniato. E’ necessario fare quadrato attorno a un problema che è davanti agli occhi di tutti: il ripetersi dei casi, p con una gravità crescente, ci ricorda che non c’è tempo da perdere, che servono provvedimenti seri e strutturali. Ribadiamo l’importanza di vigilare e la necessità di rafforzare la sicurezza e i controlli negli ospedali e in particolare nei pronto soccorso. Lo chiediamo ancora una volta per la tutela degli infermieri e di tutto il personale sanitario, che ha il diritto di lavorare in sicurezza, ma anche degli stessi cittadini, che devono poter accedere ai servizi in un clima di serenità". Il caso di San Miniato, come denunciato nelle ore successive il fatto dal coordinatore funzione pubblica Cgil Asl Toscana Centro Simone Baldacci "è avvenuto in una struttura in un luogo isolatoe dove non c’è traccia di personale addetto alla sicurezza. Qui c’è bisogno di guardie giurate". Anni fa fu fatta la scelta di non installare telecamere di videosorveglianza però "ottenemmo che fossero installati sotto le scrivanie pulsanti di allarme – ha detto Baldacci – I pulsanti furono installati. Ma non sono mai stati collegati alle forze dell’ordine".Il punto sul problemma della sicurezza nelle strutture sanitarie sarà fatto lunedì in convegno organizzato dalla Cisl Firenze, nell’aula magna di Careggi.

Carlo Baroni