
E’ ancora istruttoria dibattimentale del pubblico ministero Fabio Pelosi nel maxi processo sui presunti maltrattamenti nella sede di Montalto della Stella Maris. Ieri davanti al giudice del tribunale di Pisa Messina sono stati sentiti altri tre testimoni: l’assitente sociale che a lungo, fino al 2015 (poi la figura è stata soppressa) è stata in servizio nella struttura, una psicologa ed l’accompagnatore di un ragazzo. Testimoni, anche in questo caso, chiamati a riferire in aula, si apprende, sulla vita della struttura e su comportamenti e metodi attuati dal personale.
L’indagine, lo ricordiamo, scattò in seguito alla denuncia di una coppia di genitori di un paziente. Da qui la decisione degli inquirenti, nel 2016, di installare le microspie nella residenza: le intercettazioni andarono avanti per tre mesi. I quelle sequenze c’è, per gli inquirenti, "rappresentato" il capo d’imputazione con cui si è arrivati dall’indagine all’aula penale dove si procede per il reato di maltrattamenti. Immagini che sono state al centro della prime udienze e sono state mostrate in aula.
Il processo è chiamato a stabilire se in quei metodi immortalati dalle microspie – alcuni ritenuti dalla pubblica accusa di particolare asprezza – è configurabile il reato. Sono 14 le persone, a vario titolo, a processo. Si torna in aula a giugno quando dovrà essere sentita una seconda psicologa che ieri non era presente, e quando il tribunale inizierà a sentire le parti offese, ovvero i genitori degli ospiti che avrebbero subito quei metodi. Genitori che hanno già visionato i video ed effettuato i riconoscimenti, e che saranno chiamati anche a confermare quanto già dichiarato agli inquirenti quando furono sentiti.
Carlo Baroni